(Adnkronos) – “Di fronte a Covid-19 la risposta immunitaria di bambini e adulti è stata diversa e ci sono molte spiegazioni biologiche a riguardo, ma in sostanza si può solo sottolineare che i bambini hanno una capacità innata di proteggersi dalle nuove infezioni, capacità che si riduce negli adulti e anziani. Perciò, nei soggetti adulti che sviluppano per la prima volta Covid-19, la malattia assume manifestazioni più sintomatiche”. Così Raffaele Badolato, professore ordinario di pediatria, direttore della Clinica pediatrica e della Scuola di specializzazione in pediatria l’Università degli Studi di Brescia, in occasione dell’incontro di presentazione del convegno ‘Verso una nuova quotidianità. La lezione del Covid’, in programma il 10 novembre all’Università degli Studi di Pavia e realizzato con il contributo non condizionato di Dompè, con l’obiettivo di fare il punto sulle problematiche causate dalla pandemia. Durante il confronto è stato anche illustrato il decalogo ‘Bambini e Covid-19, le 10 cose da sapere’ destinato alle famiglie.
“In termini di malattia – prosegue Badolato – la caratteristica peculiare dei bambini è la possibilità di sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica, condizione invece più rara nell’adulto. Si osserva da 2 a 6 settimane dall’infezione. E’ legata alla risposta di tipo autoimmune che si osserva in un limitato numero di soggetti in età pediatrica”.
Oltre alle differenze nella risposta immunitaria, è diversa anche l’azione del virus su giovani e adulti, ma questo non significa che i più piccoli siano esenti da rischi: “Anche i bambini, sebbene più raramente, possono sviluppare forme gravi di Covid-19 con ricovero e talvolta necessità di ricorrere alla ventilazione meccanica – precisa il pediatra – Per prevenire le complicazioni di queste forme più acute, la vaccinazione è uno strumento più efficace, specie nei bambini più piccoli, sotto ai 5 anni, che non sono ancora entrati in contatto con il virus”.