Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e attualmente unico candidato alla segreteria dem. Dalla festa dellUnità di Ravenna parla delle parole di Veltroni che hanno fatto molto discutere in queste ore.
Come ha detto Veltroni, dobbiamo sbrigarci a rimetterci in moto e a voltare pagina, imparando a discutere senza litigare. Dobbiamo ricollocare politicamente la sinistra. I movimenti riformisti sono stati forti nel dopoguerra perché cera una cultura della politica organizzata nella società. Oggi si è persa questa capacità di stare dentro la società moderna. Siamo stati pigri nel non scommettere in un grande movimento popolare unitario”.
Tra i più rapidi a commentare le parole di Veltroni è stato Carlo Calenda, iscritto al partito da pochi mesi e finora molto critico sulle reazioni dei dem alla sconfitta elettorale. “Ottimo e interessante. Uno dei primi veri contributi di pensiero alla discussione sul futuro dei progressisti”, scrive su Twitter lex ministro dello Sviluppo economico.
“Il populismo, espressione comoda per indicare una politica che al disagio si rivolge, è una definizione sbagliata. È destra, la peggiore destra”, scrive tra laltro Veltroni. E sulla destra al potere ha detto: “Definirla populista è farle un favore. Chiamiamo le cose con il loro nome. Chi sostiene il sovranismo in una società globale, chi postula una società chiusa, chi si fa beffe del pensiero degli altri e lo demonizza, chi anima spiriti guerrieri contro ogni minoranza, chi mette in discussione il valore della democrazia rappresentativa, altro non fa che dare voce alle ragioni storiche della destra più estrema. Altro che populismo. Qualcosa di molto più pericoloso”.
Un messaggio che viene commentato anche da un altro storico leader del centrosinistra, che negli ultimi mesi ha scelto di tenere il profilo basso sui tormenti del Pd: lex premier Enrico Letta. Che è rimasto piacevolmente colpito dalle parole del collega.