A poche ore dalla direzione, mentre proseguono i contatti tra i “big” del partito e le riunioni di corrente, la conta è probabilissima. Per i “non renziani” il punto irrinunciabile è un voto di fiducia al reggente Maurizio Martina: su questo sono pronti a contarsi. Lala dura della minoranza vorrebbe un documento che confermi la fiducia al reggente fino al congresso, ipotesi a cui i renziani sono contrari perché ormai puntano allelezione di un nuovo segretario in assemblea. Su questo si continua a trattare.
Quanto ai numeri, secondo i calcoli renziani, Matteo Renzi, che sarà in direzione, avrebbe dalla sua 125 membri della direzione, tutte le altre aree 80. Secondo fonti “governiste”, invece, il fronte che sostiene Martina avrebbe 96 voti contro i 112 dei renziani: al netto delle assenze, sostengono, i numeri sarebbero sul filo e perciò una parte della minoranza contesta il voto dei venti membri della segreteria renziana, perché in grado di condizionare il risultato.