(Adnkronos) – Dalle alleanze che si costruiscono solo sulla base di progetti all’affondo duro al governo su Pnrr e codice degli Appalti al centro della prima uscita da segretaria del Pd in una campagna elettorale per Elly Schlein, oggi in Friuli Venezia Giulia. Due tappe, a Trieste e in serata a Udine, per sostenere il candidato presidente in Regione, Massimo Moretuzzo, e il candidato sindaco della città, Alberto Felice De Toni. Una tornata elettorale non semplice. “Qui il Pd – rivendica comunque Schlein- non parte da zero, ma si presenta con una coalizione compatta e articolata grazie alla credibilità del candidato”.
Un candidato sostenuto anche dai 5 Stelle. Un laboratorio per il resto d’Italia? Viene chiesto a Schlein e la segretaria la mette così: “Sono felice che attorno a Morettuzzo si sia costruita una coalizione ampia che prevede anche i 5 Stelle. Per noi le alleanze si costruiscono su un progetto e in questo caso un progetto per il futuro della regione Friuli Venezia Giulia”. E puntualizza: “In ogni posto noi ragioneremo così: non faremo alleanze a tavolino, a scatola chiusa o tra gruppi dirigenti, ma cercheremo di trovare insieme punti di convergenza”.
Dalle elezioni regionali poi la segretaria dem passa ai temi nazionali. Sul Pnrr Schlein intanto ribadisce la richiesta di avere il ministro Raffaele Fitto in aula, già avanzata ieri formalmente in capigruppo alla Camera dalla neopresidente Chiara Braga. Poi l’affondo su Meloni e lo slogan della campagna elettorale: “Avevano detto di essere pronti… Non sembra siano tanto pronti”. Ci sono “gravi ritardi che il governo cerca di scaricare sui precedenti governi oppure addirittura sull’Europa”. Ma, sottolinea Schlein, il “Pnrr non è patrimonio di un partito o di una forza politica e non è patrimonio solo del governo. Anzi come suggerisce l’Ue è bene coinvolgere nella sua attuazione il Parlamento e anche le parti sociali e gli stakeholders nel territorio. Chiediamo al ministro Fitto di venire a riferire sullo stato di attuazione dei progetti e su quali modifiche il governo sta chiedendo”.
Altro tema ‘caldo’ è il codice appalti con l’attacco oggi, poi smorzato, della Lega al presidente dell’Anac, Giuseppe Busia. Dice la segretaria Pd: “Sono rimasta molto colpita dall’attacco sfrenato al presidente dell’Anac che dice cose che ha il dovere di dire e che dice da tempo. Siamo nell’epoca della digitalizzazione” e si può trovare “un equilibrio corretto tra la semplificazione delle procedure senza però rinunciare a presidi importanti di legalità. L’attacco che il governo che sta facendo al codice degli appalti, ci preoccupa molto in prospettiva per il futuro del Paese”.
Sul fronte interno, restano ancora da ultimare gli assetti tra segreteria e uffici di presidenza dei gruppi. Per la minoranza dem, si spiega a Montecitorio, lo snodo da cui passa “una vera gestione unitaria” sarebbe quello dei vice, ovvero affidare a un esponente ‘bonacciniano’ un ruolo da vicesegretario dopo che i capigruppo sono andati entrambi alla maggioranza. Sembra in calo l’ipotesi che possa ricoprire quel ruolo Pina Picierno: peserebbe infatti la mossa dei ‘neo ulivisti’ nei giorni scorsi condivisa dalla vicepresidente del Parlamento Ue.
Sempre che ci sia un accordo che preveda un vicesegretario alla minoranza che, da parte sua, punta anche a qualche delega ‘pesante’ in segreteria tra Esteri, Enti locali, Economia. Da domani ogni giorno potrebbe essere buono per un confronto sul punto tra Schlein e Stefano Bonaccini. I due saranno comunque entrambi sabato a Modena per il festival del quotidiano Il Domani e poi parteciperanno insieme ad un’iniziativa in serata del Pd modenese.