“Una delle esperienze peggiori, una delle esperienze più devastanti dal punto di vista personale”. E un Matteo Renzi visibilmente provato quello che, alle 4 di questa notte ha abbandonato la sede Pd del Nazareno. Le liste elettorali che avevano impegnato la Direzione sin dal mattino, hanno infatti comportato una maratona di confronti, proposte e discussioni, culminate nel non voto da parte della minoranza. Sono stati Michele Emiliano, Andrea Orlando e Gianni Cuperlo a riferire quanto accaduto: “Dopo ore di attesa e una successione di rinvii non abbiamo ricevuto alcun elenco e informazioni di merito sulla proposta”. Dunque, al termine di una giornata infinita, Lorenzo Guerini ad elencare i principali candidati principali, che sono; Matteo Renzi il quale, oltre al collegio Senato di Firenze, correrà in Campania e Umbria: Paolo Gentiloni, protagonista a Roma nel collegio e nei listini di Marche e Sicilia; quindi Maria Elena Boschi, in lizza nel collegio di Bolzano. Le novità sono invece costituite dalle candidature di Filippo Sensi (portavoce del segretario); Lucia Annibali a Parma, e Tommaso Nannicini e Giuliano, entrambi ad Empoli. In mattinata poi, le inevitabili dichiarazioni al vetriolo, proferite da diversi personaggi di rilievo, come il ministro della Giustizia Orlando, e l’ex governatore siciliano Crocetta. Il Guardasigilli ha affermato che “Non mi pare che nella maggioranza del partito ci siano proposte di grande rinnovamento, i fatti stanno in un’altra direzione. Tra i nomi che avevamo proposto ha aggiunto ancoraq Orlando – c’erano giovani ricercatori. Se il tema era scegliere tra le nostre proposte e i giovani c’erano tutte le possibilità di farlo”. Dal canto suo invece Rosario Crocetta parla di “un’epurazione di ogni dissenso. Nessun risentimento, abbiamo scelto la politica per servizio. Nessuna sorpresa sulle liste Pd: è andata come avevo previsto. Non sarà certamente la vicenda delle candidature a farci rinunciare alla politica – ha aggiunto – Saremo presenti in campagna elettorale, con il nostro Megafono, nelle piazze di tutta la Sicilia per denunciare il processo di restaurazione in corso e di vera e propria epurazione di ogni dissenso”. Infine il ministro Calenda, che ha preferito affidare a Twitter il suo sfogo, scrivendo Qual è il senso di non candidare gente seria e preparata, protagonista di tante battaglie importanti come De Vincenti, Nesi, Rughetti, Tinagli, Realacci, o Manconi? Spero che nelle prossime ore ci sia un ravvedimento operoso. Farsi del male da soli sarebbe incomprensibile”.
M.