(Adnkronos) – Alla sezione Pd di Testaccio c’è appeso uno striscione ‘Grazie Enrico. Pd Testaccio’. Un grande lenzuolo bianco, la scritta rossa. Campeggia sulla parete mentre Letta si appresta a prendere la scheda per il voto alle primarie, l’ultimo da segretario Pd. Ma quello striscione non è il saluto alle ultime ore da leader dem di Letta da parte dei militanti della sua sezione. E’ un saluto che risale a qualche anno fa. Al 2014 quando Letta lasciò palazzo Chigi e si aprì l’era Renzi. “E’ dei tempi dello ‘stai sereno’….”, precisa la scrutatrice testaccina. Stavolta il clima però è molto diverso.
“Io esco di scena e lo faccio contento dopo questa giornata di festa e di democrazia”, dice ai cronisti e rivendica anche la correttezza del percorso scelto, confermata da una partecipazione che sembra andare oltre le aspettative. “Una grande festa della democrazia, un grande successo di partecipazione. Supereremo ampiamente il milione”, la previsione del segretario uscente.
E rimarca: “Un grande segno di successo e soddisfazione e’ vedere che il percorso per arrivare alle primarie è stato quello giusto, nonostante tante critiche: troppo lento, troppo lungo, troppo corto. Io penso sia stato giusto. Non sarebbe stato giusto farlo subito, a botta calda, dopo le politiche. Ora invece ci sono le condizioni per ripartire”.
Letta quindi si rivolge ai candidati: “Ringrazio Bonaccini, Schlein e gli altri candidati per una campagna molto corretta e le migliaia di volontari del nostro partito che hanno reso possibile questa festa della democrazia. Rivendico con grande orgoglio che siamo l’unico partito a fare le primarie e questa grande affluenza è la dimostrazione che le scelte fatte erano quelle giuste”.
E a chi stasera prenderà la guida del Pd, Letta lascia in eredità un consiglio innanzitutto: “Ho passato troppo tempo a dover gestire le vicende interne, chi mi succederà spero che abbia le condizioni di occuparsi soprattutto di quello che succede fuori, nella società”. E aggiunge: “Questo partito ha bisogno di unità e di una leadership che si occupi più di quanto accade fuori dal partito che non dentro il partito”, sottolinea derubricando gli scenari di scissione a “gioco che piace a chi sta in Transatlantico”.
“Oggi diamo una grande idea di unità e sono convinto che verrà portata avanti da chi vincerà le primarie. Ci sono stati mesi in cui anche io personalmente sono stato oggetto di mille ironie e mille critiche. Io credo che sia stato un metodo giusto perché oggi chi viene eletto o eletta avrà una forte legittimazione. Sono convinto che sarà in grado di gestire unitariamente questo partito”. Conclude Letta: “Auguro a chi mi succederà di fare meglio di quello che ho fatto”. E da domani? “Sarò li ad aiutare discretamente dal mio posto, senza sgomitare”, assicura ai cronisti prima di salutare. (di Mara Montanari)