E vera bagarre allinterno del Pd tra le figure di Renzi, di Minniti e di Zingaretti. La tensione cresce. Le preoccupazioni e le rabbie dei protagonisti crescono e di certo non restano che forti sensazioni di difficile coesistenza tra le parti. Se Renzi afferma di non preoccuparsi se Minniti sia irritato perchè, dice non mi occupo di Congresso, dallaltra parte uno dei leader del Pd, il governatore della Regione Lazio Zingaretti afferma: gioco al massacro.
Che aria tira, dunque, se non una pesante, nel Pd?
Il pathos politico è ad altissimi livelli allinterno del Pd, specialmente perchè è vicinissima la linea di chiusura del 12 dicembre, ultima dead-line per presentare le candidature al congresso.
Se Matteo Renzi ritorna a affermate il suo disimpegno nel merito della gara in corso per il rinnovo della leadership, dalla sua parte Nicola Zingaretti ritorna invece ad attaccare a testa bassa: “Spero che qualcuno non abbia deciso di distruggere il Pd, giocando a un gioco macabro”.
Restano molto intense anche le polemiche che in queste giornate un altro dei protagonisti del Pd, Marco Minniti, ha lanciato. Molto arrabbiato per lo scarno sostegno dei renziani e per le chiacchiere di corridoio che danno lex segretario sul punto di formare un movimento tutto suo, Minniti sembra aver voluto da una parte mettere le mani avanti, e dallaltra voler mischiare le carte per non perdere la strada giusta di una lotta a dir poco aperta.
Lex ministro dellInterno è del resto sempre più propenso a dire addio alle primarie. Un ritiro che sarebbe iniziato a paventarsi come probabile anche in seguito ad una telefonata decisamente poco gentile, a quanto emerge, fra Renzi e lo stesso Minniti. I due leader del Pd in effetti non sembrano essersele mandate a dire, e Minniti avrebbe chiesto chiarimenti sul progetto dei comitati civici inaugurati allultima Leopolda, ricevendo in risposta solo qualche parola vaga rispetto a una possibile scissione.
Una freddezza ribadita in mattinata. “Minniti irritato? Come sapete non mi occupo del congresso Pd”, taglia corto lex premier a margine di un incontro con gli europarlamentari a Bruxelles. Chiudendo ogni discussione sul punto.