Finalmente in Parlamento qualcosa si muove per provare a fare pressioni sul regime egiziano di Abdel Fattah al-Sisi per il rilascio di Patrick Zaki. Oggi la Camera ha infatti approvato all’unanimità, ma con l’astensione dei deputati di Fratelli d’Italia, la mozione per conferire la cittadinanza italiana a Zaki, studente dell’università di Bologna in carcere al Cairo dal 7 febbraio 2020.
Il testo approvato a Montecitorio impegna il governo ad “avviare tempestivamente, mediante le competenti istituzioni, le necessarie verifiche al fine di conferire a Zaki la cittadinanza italiana” e a “continuare a monitorare, con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione”.
Un’azione puramente simbolica, ma importante per indirizzare l’esecutivo, che finora ha preferito, come per il caso Regeni, adottare un comportamento morbido nei confronti del Cairo. Secondo quanto affermato nella mozione, infatti, il governo dovrà “impegnarsi a continuare a sostenere, nei rapporti bilaterali con l’Egitto e in tutti i consessi europei e internazionali, l’immediato rilascio di Zaki e di tutti i prigionieri di coscienza: difensori dei diritti umani, giornalisti, avvocati e attivisti politici finiti in carcere solo per aver esercitato in modo pacifico i loro diritti fondamentali”.
Il governo italiano inoltre dovrà “continuare ad adottare iniziative affinché le autorità egiziane rispettino i diritti alla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica e spezzino il circolo dell’impunità per le gravi violazioni dei diritti umani in corso nel Paese”.