La custodia cautelare in carcere di Patrick Zaki, studente dell’università di Bologna arrestato al Cairo il 7 febbraio 2020, è stata prolungata di altri 45 giorni. Lo ha reso noto all’Ansa Lobna Darwish, rappresentante dell’organizzazione non governativa EIPR (Egyptian Initiative for Personal Rights). In Egitto la custodia cautelare in carcere può durare al massimo due anni. “Una vicenda surreale e drammatica quella relativa all’infinita detenzione alla quale è stato destinato Patrick Zaki”, scriviamo da mesi sulle pagine di questo giornale.
Patrick ha 28 anni e si era trasferito a Bologna circa un anno fa per frequentare un master in gender studies. È stato arrestato al Cairo ormai più di un anno fa mentre tornava dall’Italia per una breve vacanza. In Egitto è accusato di “propaganda sovversiva e diffusione di notizie false”.
Il 7 luglio la Camera ha approvato all’unanimità (con l’astensione dei deputati di Fratelli d’Italia) la mozione per conferire la cittadinanza italiana a Zaki. Un’azione puramente simbolica, ma che “avviare tempestivamente, mediante le competenti istituzioni, le necessarie verifiche al fine di conferire a Zaki la cittadinanza italiana” e a “continuare a monitorare, con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione”.