Passaporto vaccinale europeo: quando arriva, a cosa serve

 

Il passaporto vaccinale europeo per il covid è in arrivo tra un paio di mesi. Chi ha ricevuto il vaccino contro il coronavirus potrebbe viaggiare con maggiore facilità e riprendere più agevolmente una vita ‘normale’. Nell’Ue il ‘passport’ potrebbe diventare realtà dal 15 giugno e garantire maggiore libertà di movimento. Il commissario europeo all’Industria Thierry Breton ha illustrato le caratteristiche del documento destinato ad entrare in vigore tra meno di 3 mesi. Breton -in un’intervista a Rtl, Lci e Le Figaro- ha mostrato il prototipo del passaporto vaccinale. Il “certificato” a livello europeo sarà sia in formato cartaceo, sia digitale, ha spiegato Breton. Dotato di “codice QR”, indicherà “il tipo di vaccino ricevuto”, “se sei stato portatore della malattia” e “se si hanno gli anticorpi”. A cosa servirà? Potrà essere richiesto per prendere un aereo, partecipare a un “evento importante” o entrare in un luogo pubblico, ma non è obbligatorio, ha precisato il commissario. 

“Allo stesso tempo, stiamo sviluppando la capacità di eseguire test antigenici rapidi”, ha affermato Breton, spiegando che in mancanza di un certificato sarà richiesto un test negativo al Covid-19. L’obiettivo, ha spiegato il commissario europeo, è quello di “ritrovare la capacità di convivere senza essere un rischio” e “avere la capacità di riaprire” le attività. Dobbiamo organizzarci molto rapidamente”, ha ribadito. Breton, mostrando il passaporto che ”tra due o tre mesi” sarà disponibile in tutti i 27 Paesi dell’Unione europea, ha sottolineato che questo ”certificato sanitario” sarà un mezzo ”da richiedere, volontario”. 

Con il procedere della campagna di vaccinazione nell’Ue, il passaporto “sarà uno strumento per una riapertura ordinata, soprattutto una certificazione delle persone che possiamo considerare fuori pericolo e meno pericolose”, ha detto David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, a Mezz’ora in più. “Il Parlamento europeo voterà questo provvedimento il 26 aprile, anche noi come il commissario Breton pensiamo che a giugno sia uno strumento per riaprire alcune attività e consentire agli anziani, che sono i primi vaccinati, di riprendere anche una vita normale”.  

“La Commissione -ha aggiunto- dice che noi saremo in grado di vaccinare il 70 per cento alla fine dell’estate e Breton lo sta confermando ogni giorno. Naturalmente questo deve essere messo a regime perchè abbiamo effettivamente dei forti ritardi, siamo tutti impegnati perchè la catena dell’approvvigionamento consenta una vaccinazione di massa e arrivare al 70 per cento dei cittadini europei è un’impresa molto difficile”.