Evidenziando che gli italiani, al pari della media fra i paesi Ue e nellEurozona in generale (al pari con gli irlandesi) consumano meno, Eurostat ne ha spiegato gli andamenti ricorrendo ad un indicatore che ben illustra la questione. Dando infatti 100 il Pil pro capite europeo, si vede come il nostro Paese rispetto alla media Ue sia ben al di sotto. L’Italia si attesta infatti a quota 96, con Malta a 95, e la Spagna a 92. Di gran lunga poi a paesi come la Francia (105), il Regno Unito (108) e, su tutte, la Germania (123). E fatta dunque una medaa 100 europea, in Italia il consumo individuale, effettivo (Aic: Actual Individual Consumption), pro capite nel 2017 è stato di 97. Ebbene, lAic, a parità del potere dacquisto, misura i servizi ed i beni consumati, a prescindere se poi a pagarli siano state le famiglie, i governi, od eventuali organizzazioni non profit. E un sistema di calcolo molto in voga dagli economisti, che misurano il livello di benessere aldilà dei servizi che caratterizzano le società dei differenti stati europei. Dunque se ne evince che rispetto allEurozona (105), dieci stati surclassano questa media Ue: Svezia (111), Finlandia (114), Danimarca (114), Lussemburgo (132), Paesi Bassi (111), Belgio (113), Francia (111), Regno Unito (115), Germania (122), ed Austria (118). Nel dettaglio, sono nettamente superiori alla media l’Ue, la Norvegia (132), la Svizzera (127), e Islanda (114). Fra i paesi invece ben al di sotto, troviamo la Turchia (61), il Montenegro (54), la Serbia (45), la Macedonia (41), lAlbania (39) e la Bosnia-Erzegovina (41). Tuttavia sono tanti i paesi che consumano meno degli italiani: Cipro (90), Spagna (89), Lituania (86), Portogallo (82), Malta (81), Repubblica Ceca (78), Grecia (77), Slovacchia (77), Polonia (75), Slovenia (75), Estonia (71), Lettonia (67), Ungheria (63), Romania (63), Croazia (59) e Bulgaria (53).
M.