Non è questione di culture differenti o di coincidenti stati ansiogeni, qui cè soltanto lignoranza, listintività bestiale di una persona totalmente da resettare. Lei è una nigeriana di 32 anni che, ad ogni marachella o mancanza del figlio di 13 anni, replicava puntualmente con punizioni allucinanti come , lasciarlo fuori di casa al freddo ed al buio, cinghiate, strofinate di peperoncino sugli occhi e, addirittura una volta, mordendolo su un braccio. Ed oggi questa madre ha patteggiato una condanna a quattro mesi di reclusione con la sospensiva condizionale per”abuso dei mezzi di correzione” ai danni del figlio. Tutto ciò risale a circa due anni fa, quando madre e figlio si erano riuniti, a Parma, dopo anni passati lontani. Il ragazzinosi è confidato con i servizi sociali, che già seguivano la famiglia ed è stato dispostol’allontanamento temporaneo da casa. La madre è stata denunciata dagli operatori sociali all’autorità giudiziaria. Stamattina, al Tribunale di Parma, l’epilogo della vicenda. Il ragazzino, nel frattempo,è tornato nel nucleo familiare.