Parlamento Ue, educazione sessuale obbligatorie nelle scuole primarie e secondarie – di Alessia Lambazzi

    Il Parlamento incoraggia gli Stati Membri a considerare la possibilità di rendere obbligatoria l’educazione sessuale per tutti gli alunni delle scuole primarie e secondarie.
    L’eurodeputata portoghese Liliana Rodrigues è la relatrice della risoluzione non legislativa sulla “Emancipazione delle ragazze attraverso l’istruzione nell’Ue”, approvata oggi a Strasburgo dal Parlamento europeo con 408 sì, 236 voti contrari e 40 astensioni.
    “La mia relazione” – afferma – “mira a garantire l’uguaglianza e l’emancipazione delle ragazze attraverso l’educazione”, “rispettare la Convenzione di Istanbul come strumento per prevenire la discriminazione di genere, creare una cultura della scuola della parità di genere, supervisionare in modo critico i materiali e i programmi educativi, garantire la parità di genere per quello che riguarda le decisioni personali e professionali e migliorare la percentuale di donne in posizioni di responsabilità e di rilievo”.
    Sembrano essere ancora fortemente radicati in Europa stereotipi che ostacolano il raggiungimento della parità di genere. Le donne continuano ad essere “meno ricompensate per le loro qualifiche rispetto agli uomini e sottorappresentate nelle posizioni di management, scienza e ingegneria”. La scuola risulta essere un istituzione fondamentale ai fini della socializzazione, pertanto è stato affrontato dagli Stati membri il tema dei programmi scolastici di competenza statale, considerando l’idea di rendere obbligatoria in tutti i programmi della scuola primaria e secondaria, l’educazione sessuale e relazionale sensibile, adeguata all’età, eliminando la presenza di elementi discriminatori o sessisti.
    In questa cornice si dipingono anche scenari contrari, attribuibili in parte alla cultura cristiana che caratterizza il nostro Paese, a cui la classe politica spesse volte si adegua. Ci si aspetta una risoluzione delle controversie che ormai vanno avanti da decenni al fine di arrivare ad una normativa ad oggi inesistente.