PARLAMENTO, RINVIO SUL RITIRO DEI VITALIZI AI PARLAMENTARI CONDANNATI di Valeria Grassi

La riunione degli uffici di presidenza di Camera e Senato, convocata oggi per decidere il da farsi, slitta probabilmente alla prossima settimana. I presidenti dei due rami del Parlamento Pietro Grasso e Laura Boldrini prendono, infatti, parte ai funerali di Stato delle vittime della sparatoria di Milano e giovedì è atteso in Aula il Guardasigilli, Andrea Orlando, proprio per riferire sul triplice omicidio avvenuto nell’ufficio giudiziario milanese.  Nell’attesa, Boldrini e Grasso spingono perché si trovi una soluzione in tempi rapidi che potrebbe essere una legge o una delibera interna. Anche i 5 Stelle continuano a fare pressioni affinché ai parlamentari condannati non venga più dato il vitalizio.  Altri partiti, a cominciare dal Pd, sono in forte imbarazzo. La situazione per i Dem è piuttosto complessa anche perché il numero dei condannati cresce e gli ex Dc sarebbero fortemente contrari. Da una parte non si vorrebbe lasciare “la bandierina” di questa battaglia solo ai 5 Stelle e dall’altra, come si è spiegato in un incontro al Senato tra referenti di vari partiti, se si mettesse in campo un disegno di legge in questo senso si aprirebbe “un vespaio senza fine” con la “politica tutta che finirebbe sul banco degli imputati”. Non si può neanche “lasciare solo” il presidente del Senato in questa sua “crociata” cominciata in Sicilia quando durante l’inaugurazione dell’aeroporto di Comiso lanciò l’appello: “Via da subito e per sempre i vitalizi ai politici condannati per mafia e corruzione”.  Secondo diversi esponenti del Pd, il ricorso alla delibera, che si è usata per il taglio degli stipendi dei dipendenti, “sarebbe incostituzionale” trattandosi di parlamentari. Ma anche la strada del progetto di legge sarebbe “suicida” perché rischierebbe di trasformarsi in una sorta di processo di piazza per i politici. Ci si basa per il momento su inchieste giornalistiche dalle quali emerge un lungo elenco di nomi piuttosto famosi: da Berlusconi a Dell’Utri, solo per citarne alcuni, passando per Maroni, Bossi, Cuffaro, Carra e Pomicino.