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Parità di genere, M5S-LcR: “Roma assuma un ruolo centrale per le certificazione di genere femminile nel lavoro e nella PA”

Il divario di genere in Italia non deve avere più ‘cittadinanza’ né ragione di esistere.

Roma Capitale può avere un ruolo trainante in questo processo evolutivo, anche come città candidata a ospitare Expo 2030 il cui titolo, ricordiamo, promuove un nuovo rapporto tra persone e territorio basato anche sull’inclusione. Per questo abbiamo promosso una mozione in Assemblea Capitolina per avviare un percorso che promuova l’applicazione della certificazione di genere e l’inclusività femminile nel mondo del lavoro e nei contratti con la Pubblica Amministrazione.

Più nello specifico chiediamo che Roma Capitale, in qualità di stazione appaltante pubblica più grande d’Italia, nella predisposizione dei bandi di gara o avvisi pubblici introduca le prescrizioni introdotte dalla legge 162 del 2021 recante modifiche al Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, e dalla legge 108 del 2021. Ovvero la previsione di un punteggio premiale per gli operatori economici che presentino, nella domanda di partecipazione, la certificazione della parità di genere; redigano il rapporto biennale sulla situazione del personale sulla situazione del personale maschile e femminile (operatori con più di 50 dipendenti); e che assicurino, in caso di aggiudicazione del contratto, una quota pari ad almeno il 30% delle assunzioni necessarie per l’esecuzione del contratto sia all’occupazione giovanile – under 36 – sia all’occupazione femminile.
Occorre sollecitare il Parlamento e il Governo affinché, nel più breve tempo possibile, a farsi parte attiva, presso i membri del Parlamento e del Governo, affinché vengano previste nel più breve tempo possibile, obbligatoriamente e in modo strutturale, premialità nei bandi pubblici per gli operatori in possesso di certificazione di parità di genere ai sensi della UNI/PDR 125:2022.

Roma Capitale, lo ribadiamo, deve essere trainante in questo processo migliorativo del vivere sociale: abbattere le discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro è una battaglia di civiltà, che va vinta qui e ora per prepararci al meglio all’orizzonte che – ci auguriamo tutti – ci vedrà impegnati con Expo 2030. Auspichiamo anche in questo caso la massima condivisione della nostra iniziativa da parte di tutte le forze rappresentate in Campidoglio, perché simili rivendicazioni non devono avere alcun colore politico”.

Così in una nota congiunta i gruppi consiliari capitolini M5S e Lista Civica Raggi.

Max