(Adnkronos) – Si corre domani la Parigi-Roubaix, terza classica monumento della stagione dopo la Milano-Sanremo (vinta da Van der Poel) e il Giro delle Fiandre (successo di Pogacar). La corsa è lunga 256,6 km da Compiègne, a nord-nord-est di Parigi, al Velodromo di Roubaix. Compiègne ha ospitato la partenza della corsa ogni anno dal 1977, tranne nel 2020, anno in cui non si è svolta a causa del Covid. La corsa si è conclusa al Vélodrome di Roubaix dal 1943, tranne che per tre anni, dal 1986 al 1988. Quest’anno la corsa comprenderà 29 settori di pavé, che inizieranno come da tradizione a Troisvilles, a circa 100 km dall’inizio del percorso, e l’ultimo proprio davanti al Vélodrome di Roubaix.
I tre settori di pavé a cinque stelle – i più difficili – si trovano alla Trouée d’Arenberg, a circa 95 km dall’arrivo, a Mons-en-Pévèle a 48 km dall’arrivo, e al Carrefour de l’Arbre, a soli 17 km dall’arrivo. Due team, Jumbo-Visma e DSM, prevedono di utilizzare uno strumento rivoluzionario che permette di regolare la pressione delle gomme in piena corsa. Con un comando sul manubrio, tramite Bluetooth il ciclista può sgonfiare leggermente le gomme durante l’attraversamento dei ciottoli. Per poi rigonfiarli sui tratti dove c’è il bitume grazie a serbatoi posti nei mozzi e valvole meccaniche. Dal 1980 al vincitore viene dato il trofeo, che rappresenta un cubo di pavé. Un’idea di Francesco Moser, tre volte re alla Roubaix: “Per le prime due vittorie mi diedero una medaglietta, che era insignificante. Dissi: ma regalate qualcosa che sia identificativo di una corsa unica al mondo, che ne so, un pezzo di pavé. Io lo dissi a mo’ di battuta, l’anno seguente mi diedero come trofeo un pezzo di pavé, che badate bene, non sono pietre ma veri blocchi di quasi 20 centimetri per 20”.
Dopo una settimana di pioggia e fango, sulle strade francesi dovrebbe comparire un timido sole ad accompagnare la corsa. Temperature piuttosto miti (12-15 gradi) e vento non consistente. Gli appassionati italiano di ciclismo hanno ancora negli occhi la straordinaria impresa di Sonny Colbrelli, re della Roubaix il 3 ottobre 2021: il bresciano – al debutto nella regina delle Classiche – vinse in volata battendo allo sprint Vermeersch e Van der Poel, riportando l’Italia al trionfo nell’Inferno del Nord dopo oltre 20 anni dalla vittoria di Andrea Tafi. Tra i favoriti il belga Wout Va Aert, l’olandese Van der Poel, il danese Mads Pedersen. Dopo il 2° posto alla Sanremo, l’Italia si affida a Filippo Ganna del team Ineos-Grenadier. “La gente dice che la Parigi-Roubaix è una gara fantastica, ma non è così – ha detto l’azzurro a L’Equipe -. E’ divertente per le persone che la guardano in televisione. Ma i corridori non possono dire che gli piaccia. Devi essere un po’ matto per amare la Roubaix”. Ganna, che sogna di ripetere il successo del 2016 a livello giovanile, lo scorso anno arrivò 35°.