“Si chiama terrorismo perchè mira a terrorizzarci”. Ancora sotto choc per l’orrore inferto a Parigi. Sui social, ormai il canele più utilizzato in questi giorni, crescono le preoccupazioni per Roma e per il Giubileo ormai alle porte, ci si chiede se è il caso di farlo oppure no.
Uomini, donne, giovani ed anziani chiedono che il Giubileo, il grande evento che sta per cominciare venga rimandato o fatto in modo alternativo. Non farlo sarbbe per molti una precauzione ad atti terroristici, per altri una forma di silenzio al colpo multiplo che ha colpito il cuore dell’ Europa.
Giacomo Stucchi presidente del Colpasir: “Tutti i luoghi simbolo, da quelli religiosi a quelli lucidi, o anche nelle piazze, diventano luoghi interessanti per chi vuole colpire”, aggiunge il senatore leghista a capo del Comitato parlamentare di controlo sui servizi. Per Stucchi le cose da capire, se si tratta di “terrorismo molecolare, se sono soggetti eterodiretti. Quando ci si trova di fronte a gruppi più piccoli è più difficile il controllo, è una lotta impari” mentre “una grande struttura, tipo Al Qaeda, è più controllabile, si acquisiscono informazioni preziose con attività di intelligence, mentre in questo caso, se si tratta di gruppi isolati o sbagliano loro o non si riescono a fermare”.
Il ministero dell’Interno prende precauzioni, mettendo forze dell’ordine ed esercito nei punti strategici monumentali e stato del Vaticano, sono luoghi dove si affollano molte persone. E’ da considerare che gli attentati fatti sono state vere esecuzioni in luoghi affollati, si ma non di grandi interessi dove ad essere più colpiti sono stati i giovani. La paura è quella che ad essere colpiti siano non quelli centrali o mezzi pubblici, ma le periferie, i centri commerciali, i cinema multisala e le Università.
Il vero attentato potrebbe essere quello del controllo sulle nostre coscienze. Terrorismo perchè mira a terrorizzarci. Se la reazione è #stopalgiubileo e vivere con la paura di fare una vita normale, la missione è compiuta.