PARIGI – NON MANCANO I GESTI EROICI NELLA FOLLE NOTTE DEGLI ATTENTATI

Ludovic Boumbas, 40enne congolese: è morto per salvare una cameriera, prendendo una pallottola al suo posto. La ragazza, Chloé Clément, è stata soltanto ferita ed è ora in ospedale. L’uomo si trovava al ristorante ‘ la Belle Equipe’ per festeggiare il compleanno di un’amica quando i terroristi hanno cominciato a sparare incessantemente: Ludovic non ci ha pensato due volte, si è messo davanti alla ragazza per farle da scudo. Chloé è stata ferita ma è viva, per l’eroe non c’è stato niente da fare.

Scioccanti le immagini che hanno fatto il giro del mondo e sono diventate il simbolo dell’orrore parigino: al Bataclan una donna, nella disperazione generale, si aggrappa ad un cornicione gridando: “aiuto sono incinta”. Attimi di panico ma poi un uomo si affaccia alla finestra e le tende la mano, le riprese staccano in questo momento. In seguito si scoprirà che sono sopravvissuti entrambi ma si sono persi di vista nella fuga generale. Tramite ‘Twitter’ la donna ha lanciato un appello per rintracciare il suo salvatore che infine ha riabbracciato: si chiama Sebastien ed è uno degli ultimi ostaggi del Bataclan. “Ho sentito le urla e ho pensato subito di aiutarla” commenta così Sebastien, con estrema ‘leggerezza’ e solidarietà. L’eroe è stato uno degli ultimi salvati ed ha raccontato il panico di quei momenti: “I terroristi ci hanno fatto la loro predica. Ci hanno spiegato che erano lì a causa delle bombe sganciate sulla Siria. Ci hanno detto che era solo l’inizio, che la guerra era appena cominciata. Ci hanno chiesto se eravamo d’accordo con loro. Vi lascio immaginare il silenzio in quel momento. I meno temerari hanno annuito, i più coraggiosi hanno detto sì. Mi hanno chiesto di bruciare il denaro che avevo in tasca – continua Sebastien – per verificare se aveva valore per me. Hanno fatto una sola richiesta: che la polizia si allontanasse, che non si avvicinasse ulteriormente. Hanno concluso che volevano salvarsi la vita, ma sembrava improbabile. Volevano invece dei giornalisti”. Il coraggioso ostaggio ha poi terminato il racconto con questa riflessione: ” Ho imparato che la vita è appesa a un filo. Mi piace essere nato una seconda volta. Farò in modo di godermi questa seconda vita”.

D.T.