Parigi, è cominciata la XXI conferenza sul clima. Tante voci per un unico grande accordo mondiale che tuteli, una volta per tutte, lambiente per un futuro migliore, o semplicemente vivibile, da lasciare alle prossime generazioni. “Abbiamo un obbligo di successo e la posta in gioco è troppo importante per potersi accontentare di un accordo al ribasso”, queste le parole in apertura dei lavori del ministro degli Esteri francese, nonché presidente della conferenza, Laurent Fabius. Roboanti anche le parole del segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon: Abbiamo bisogno di un accordo significativo e forte qui a Parigi sul clima, per stare sotto i due gradi di aumento della temperatura, anche per garantire la pace e la sicurezza internazionale. Rincara la dose il leader del Cremlino, Vladimir Putin: accordo globale, efficace, equilibrato e giuridicamente vincolante che permetta alle economie di svilupparsi. Auspicando un nuovo accordo nel prolungamento di Kyoto che risponda agli interessi delle nostre popolazioni”. Non è da meno il nostro presidente del Consiglio, Matteo Renzi, evidenziando come lItalia abbia sempre offerto il massimo sforzo sulla questione climatica: Sul clima serve un accordo il più vincolante possibile, altrimenti rischia di essere scritto sulla sabbia. Quella per il clima è una partita molto difficile. A pranzo ci sono stati momenti di confronto anche acceso. Non sarà facile arrivare a un accordo, ma è una condizione fondamentale. L’Italia continua il premier – fa la sua parte ma il vero problema è che non tutti a livello mondiale si comportano allo stesso modo. Dobbiamo fare uno sforzo perché anche gli altri arrivino a questi risultati”. Per il presidente francese, Hollande: La lotta al terrorismo e il cambiamento climatico, sono due grandi sfide che dobbiamo affrontare, perché ai nostri figli dobbiamo lasciare di più che un mondo libero dal terrore, un pianeta preservato dalle catastrofi, un pianeta sostenibile”. Non poteva mancare al summit sul clima, la voce del presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, che ha recitato il mea culpa prendendosi gran parte delle responsabilità:Possiamo cambiare il futuro qui e adesso. Sono venuto di persona come rappresentante della prima economia mondiale e del secondo inquinatore per dire che noi, Stati Uniti, non solo riconosciamo il nostro ruolo nell’aver creato il problema ma che ci assumiamo anche la responsabilità di fare qualcosa in proposito. La Conferenza di Parigi è l’occasione per il mondo di mostrarsi unito nel costruire un futuro migliore per i nostri figli.
D.T.