Il quadro economico è molto deteriorato rispetto allo scorso mese di aprile. E, per questo motivo, la crescita sarà a -0,3% nel 2014 e +0,6% nel 2015″. Bisognerà aspettare il 2017, invece, per il pareggio di bilancio. Non suonano certo inaspettate le parole del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, giunte ieri sera a palazzo Chigi nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato la nota di aggiornamento al Def, con la quale si ritoccano al ribasso tutti gli indicatori. Il Pil registrerà un -0,3% nel 2014 per poi crescere dello 0,6% nel 2015 grazie all’impulso positivo della Legge di Stabilità ha spiegato Padoan illustrando la nota di variazione del Def. Il deficit sarà questanno al 3% e al 2,9% il prossimo anno, numeri che portano Padoan ad affermare che “i vincoli chiesti dall’Europa vengono viene pienamente rispettati”. “Il debito previsto nella nota di variazione al Def ha poi spiegato il ministro – sarà al 131,6% nel 2014 poi salirà al 133,4% nel 2015 aggiungendo che le privatizzazioni quest’anno – saranno ’inferiori a quanto previsto (cioè lo 0,7% del Pil) ma recupereremo l’anno prossimo’’. E il Tfr in busta paga annunciato dal premier? “Non se ne parla nel Def, è un tema in discussione, ma siamo soltanto a questo livello” ha chiarito Padoan . In compenso, non ci sarà nessuna manovra aggiuntiva per il 2014 ha chiarito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio.