Riposo e tranquillità. E per questo le serrande delle finestre del decimo piano del Policlinico Gemelli dove si trova ricoverato Papa Francesco sono rimaste chiuse tutto il giorno. Riposo e tranquillità sono anche le parole chiave per il decorso postoperatorio che il pontefice deve affrontare all’indomani dell’intervento chirurgico, effettuato dal prof. Sergio Alfieri e durato circa tre ore, cui è stato sottoposto al colon, più precisamente per stenosi diverticolare.
Per la degenza si parla di sette giorni, salvo complicazioni e il bollettino diramato dalla sala stampa vaticana fa ben sperare dato che evidenzia che Bergoglio è “vigile e il respiro è spontaneo”. Quanto all’Angelus, è ancora presto per poter dire qualcosa: dipende da come si sentirà e da cosa diranno i medici.
Intanto l’atmosfera al policlinico è quella di tutti i giorni, il ‘paziente speciale’ non ha certo modificato il frenetico via vai dell’ospedale con migliaia di persone che entrano ed escono, chi va a fare visita ad un parente ricoverato o chi invece deve effettuare un esame clinico o un visita medica. Due anziane signore ben protette dalla mascherina, mentre percorrono il viale di uscita del Gemelli, alzano lo sguardo alla ricerca delle finestre del Papa: “E’ là vero? Dobbiamo pregare per lui, c’è lo ha chiesto domenica scorsa con grande forza. Lui lo fa per noi sempre, ogni giorno. Ora lo facciamo noi per lui. Auguriamo al papa una guarigione completa e veloce, che torni presto ad affacciarsi a San Pietro”.