“Un paio di giorni di digiuno e poi potrà riprendere la normale alimentazione. Magari povera di scorie e con più liquidi. Ma già dopo qualche giorno si può ricominciare a mangiare, magari seguendo la dieta mediterranea che è la scelta migliore. La convalescenza? Venti, 30 giorni e potrà tornare a una normale attività lavorativa”. Nel frattempo, però, “meglio traccorrere questo periodo in collina senza troppi stress”. Ad affermarlo all’Adnkronos Salute è Maurizio Vecchi, componente del Gruppo italiano per le malattie infiammatorie croniche Intestinali (Italian Group for Inflammatory Bowel Diseases, Ig-Ibd), che fa il punto su come sarà il decorso di Papa Francesco operato ieri al Policlinico Gemelli di Roma per una stenosi diverticolare sintomatica del colon.
“Solo il 10% dei pazienti con diverticolite, alla base del problema per cui il Papa è stato operato, arrivano all’intervento. Quindi probabilmente ha avuto negli anni più episodi di infiammazione”, ipotizza lo specialista.
L’intervento subito dal Papa “ha come obiettivo di ripristinare il corretto funzionamento dell’intestino – prosegue Vecchi, professore ordinario e direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell’apparato digerente, Università degli Studi di Milano – Una dieta priva di scorie e ricca di liquidi, nei primissimi giorni, serve a dare il tempo e il modo, vista che è stata fatta una rinastomosi, di far saldare bene le due parti dopo la resezioni. Oggi e domani magari il Papa non mangerà – continua l’esperto – ma dopo qualche giorni ci si può alimentare. Questo anche perché non sappiamo ancora bene e con certezza come si formano i diverticoli, ovvero non c’è una dieta che li previene. Il tratto che di solito si stenotizza è il sigma, un punto dove di forma la pressione maggiore e si creano i problemi con la mucosa, in genere una volta che viene tolta questa parte il problema si risolve”.
Papa Bergoglio “è un paziente anziano ma in buona forma – conclude Vecchi – Servirà una convalescenza tranquilla, qualche controllo del chirurgo tra pochi giorni per vedere come sta, ma tra un mese dovrebbe tornare alle normali attività quotidiane”.