“Oggi è una giornata di preghiera, di penitenza, di pianto per la pace; giornata per sentire il grido del povero. Il mondo è in guerra! Il mondo soffre! Il nostro cuore sia un cuore di uomo o di donna di pace. E oltre le divisioni delle religioni: tutti, tutti, tutti! Perché tutti siamo figli di Dio e Dio è Dio di pace. Non esiste un dio di guerra: quello che fa la guerra è il maligno, è il diavolo, che vuole uccidere tutti. Pace, pace!”. Nella messa celebrata a Santa Marta prima di partire per Assisi, dove chiuderà l’evento interreligioso ’Sete di Pace’, Papa Francesco ha tenuto a sottolineare che “Mentre noi oggi preghiamo, sarebbe bello che ognuno di noi sentisse vergogna. Vergogna di questo: che gli umani, i nostri fratelli, siano capaci di fare questo”. Il Pontefice ha tenuto poi a ribadire che “di fronte a questo, non possono esserci divisioni di fede. Oggi, uomini e donne di tutte le religioni, ci recheremo ad Assisi. Non per fare uno spettacolo: semplicemente per pregare e per pregare per la pace. Pensiamo oggi non solo alle bombe, ai morti, ai feriti; ma anche alla gente, bambini e anziani, alla quale non può arrivare laiuto umanitario per mangiare. Non possono arrivare le medicine. Sono affamati, ammalati! Perché le bombe impediscono questo. Se noi oggi chiudiamo lorecchio al grido di questa genteche soffre sotto le bombe, che soffre lo sfruttamento dei trafficanti di armi,può darsi che quando toccherà a noi non otterremo risposte. Non possiamo chiudere lorecchio al grido di dolore di questi fratelli e sorelle nostri che soffrono per la guerra. Noi la guerra non la vediamo. Ci spaventiamo per qualche atto di terrorismo, ma questo non ha niente a che fare con quello che succede in quei Paesi, in quelle terre dove giorno e notte le bombe cadono e cadono e uccidono bambini, anziani, uomini, donne.La guerra è lontana? – si domanda il Papa – No, è vicinissima, perché la guerra tocca tutti: la guerra incomincia nel cuore”.
M.