Papa Francesco ha parlato in Thailandia, nello stadio nazionale di Bangkok. Lo ha fatto con la sua solita audacia, centrando il problema senza girarci troppo intorno. Per questo il Pontefice ha fatto riferimento al turismo sessuale che in quelle zone è una pratica spiacevolmente vissuta.
Francesco ha voluto dedicare un pensiero a quei bambini costretti a concedersi, contro la loro volontà: “Mi rivolgo a quei bambini, bambine e donne esposti alla prostituzione e alla tratta, sfigurati nella loro dignità più autentica”.
Non solo prostituzione, Papa Francesco ha toccato altri temi delicati, come quello della droga: “A quei giovani schiavi della droga e del non-senso che finisce per oscurare il loro sguardo e bruciare i loro sogni; penso ai migranti spogliati delle loro case e delle loro famiglie”.
Francesco allarga lo sguardo su tutti gli emarginati, provati della loro esistenza. A loro il Papa ha rivolto un pensiero, con la speranza che le cose possano cambiare: “A tutti quelli che possono sentirsi dimenticati, orfani, abbandonati. Ai pescatori sfruttati, ai mendicanti ignorati: tutti fanno parte della nostra famiglia, sono nostre madri e nostri fratelli”, ha concluso Papa Francesco.