Papa Francesco è tornato sul tema degli animali domestici che a suo avviso sostituirebbero i figli: “Sembra che le famiglie preferiscano avere dei cagnolini o dei gatti e non dei figli: è la ‘cultura veterinaria, state attenti a questo. È questa l’eredità che lasciamo?“, ha infatti affermato il Santo Padre, rivolgendosi ai rappresentanti delle popolazioni del centro-Italia colpite dal sisma del 2016-2017, ricevuti stamane in udienza in Vaticano.
Parole, quelle del Pontefice, che hanno subito acceso la replica dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che ha commentato. “Si tratta dell’ennesima esternazione di questo Papa, che oggi parla addirittura una non meglio definita ‘cultura veterinaria’ in senso denigratorio, un’ideologia dalla quale occorre che i fedeli si mettano in guardia. Ad ogni modo ci piace ricordare che i veterinari lavorano per sollevare dal dolore gli animali come i medici sugli umani. O forse gli animali non meritano cure? “
Dal canto suo il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto, tiene a rimarcare che “È un vero peccato per tutte le famiglie con animali leggere continuamente affermazioni di un Pontefice che contrappone esseri viventi gli uni agli altri, che sembra censurare l’amore per le altre specie. Gli animali sono esseri senzienti”, conclude l’Oipa che chiosa: “Aspettiamo qualche parola di Francesco anche a loro favore in nome di una compassione universale che ancora non vediamo in questo Papa”.
Max