Papa Francesco, domenica prossima, donerà a ciascuno dei fedeli presenti all’Angelus in piazza San Pietro, un volumetto contenente le preghiere tradizionali. L’iniziativa vuole rilanciare l’antica usanza dei “libretti” con le preghiere per offrire uno strumento semplice ma efficace di educazione alla fede, che può aiutare a dare concretezza all’aspirazione sentita da tanti a dialogare con Dio. “I vostri figli, i vostri bambini sanno farsi il segno della croce? Pensate. I vostri nipoti sanno farsi il segno della croce? Glielo avete insegnato? Pensate e rispondete nel vostro cuore. Sanno pregare il Padre Nostro? Sanno pregare la Madonna con l’Ave Maria? Pensate e rispondetevi”, con questa serie di domande incalzanti rivolte qualche mese fa alla folla dell’Udienza Generale, il Papa aveva denunciato una certa “assuefazione a comportamenti non cristiani e di comodo” diffusa tra i credenti, sempre più abituati “a vivere in una società che pretende di fare a meno di Dio, nella quale i genitori non insegnano più ai figli a pregare né a farsi il segno della croce”. Per questo, scrive il settimanale “A Sua Immagine”, Bergoglio “dopo aver fatto distribuire il Vangelo in piazza San Pietro raccomandando di tenerlo in tasca per poterlo leggere più spesso, vuole ora far arrivare nelle mani dei fedeli un altro libretto, quello delle preghiere”. Oggi le raccolte di preghiere non si trovano quasi più nelle librerie. Ma sono conservate in molte case, magari tra i ricordi di famiglia. E chi ha più di 50 anni ricorda bene di aver ricevuto in dono almeno uno di quei volumetti rilegati in pelle, bianca per i ragazzi della prima comunione e per le giovani spose, blu, marrone o nera per gli adulti, spesso con il bordo delle pagine dorato e con impresso un ostensorio o una croce, sempre color oro. Il titolo cambiava a seconda dell’editore, ma non troppo: “Le preghiere del cristiano”,”Le mie preghiere”, “Pregare ogni sera”. All’interno c’erano stampate le formule principali: “Segno della Croce”, “Padre nostro”, “Ave Maria”, “Gloria al Padre”, “Credo”, “Salve Regina”, Angelus”, ” Regina caeli”, “L’eterno riposo”, “Angelo di Dio”, “Atto di fede”, “Atto di carita’”, “Atto di speranza”, “Atto di dolore”, “Magnificat”, ” Noi ti lodiamo Dio” (cioé il “Te Deum”) e poi le Preghiere allo Spirito Santo e i misteri del Rosario. “Io ho dato alla luce diverse operette spirituali, ma stimo di non aver fatta opera più utile di questo libretto”, scriveva, nella prefazione alla “sua” raccolta, Sant’Alfonso Maria de Liguori, teologo insigne, vescovo e dottore della Chiesa, che confidava: “io non ho questa possibilità, ma se potessi, vorrei di questo libretto stamparne molte copie, quanti sono tutti i fedeli che vivono sulla terra, e dispensarle ad ognuno, affinché ognuno intendesse la necessità, che abbiamo tutti di pregare per salvarci”. In piazza San Pietro, torna domenica, anche il tradizionale appuntamento della benedizione dei ’Bambinelli’ che raduna da oltre 40 anni decine di oratori con migliaia di bambini, famiglie, catechisti e giovani animatori, convocati dal Centro Oratori Romani, associazione laicale che si dedica alla pastorale oratoriana nella diocesi di Roma. L’evento avrà inizio in Basilica con la messa, alle ore dieci, presieduta dal cardinale Angelo Comastri. Poi, in una zona appositamente riservata, si sposteranno in piazzai bambini e i loro accompagnatori, dove accoglieranno papa Francesco per la cerimonia della benedizione delle statuine di Gesu’ da porre la notte di Natale nei presepi di case e parrocchie. Finora hanno aderito oltre 50 parrocchie romane, ma per la prima volta sarà presente anche una rappresentanza degli oratori umbri insieme a gruppi provenienti dalle diocesi di Caserta, Frascati e Albano. Dal 2013 anche negli USA questa tradizione ha preso piede con una serie di iniziative promosse da parrocchie e associazioni cattoliche.