PAPA BERGOGLIO IN TURCHIA PER ONORARE LA TRADIZIONE – DI MARCO HARMINA

     

     

    Dopo essere stato il primo papa a sorvolare la Cina, dal 28 al 30 novembre si troverà in Turchia,

    accogliendo, come annunciato da padre Federico Lombardo, portavoce della Santa Sede,

    “l’invito del presidente della Repubblica, di Bartolomeo I e del presidente della Conferenza

    episcopale”. Come vuole la tradizione, anche quest’anno una delegazione vaticana prenderà parte

    alle celebrazioni del Patriarcato assistendo alla festa del Patrono della Chiesa di Costantinopoli

    Sant’Andrea, motivo per cui una rappresentazione ortodossa ogni anno è presente a Roma nel

    giorno della solennità dei Santi Pietro e Paolo. Ricordando le memorabili emozioni che il suo

    predecessore Benedetto XVI suscitò in tutto il mondo pregando insieme al Gran Muftì di Istanbul,

    Papa Bergoglio dopo otto anni si riunirà di nuovo in preghiera nello stesso luogo di contemplazione

    quale la Sultanahmet camii, meglio conosciuta come la “Moschea Blu”.

    Sua Santità Francesco compirà un viaggio apostolico che partirà proprio alle ore 9:00 dall’aeroporto

    di Roma Fiumicino, per atterrare quattro ore più tardi all’aeroporto Esemboga di Ankara e visitare

    successivamente il Mausoleo di Atatürk. In quella stessa giornata saranno previsti anche degli

    incontri tra il Santo Padre e le alte sfere turche, quali il primo ministro ed il presidente degli Affari

    religiosi, precedendo il tutto da un discorso che Egli stesso pronuncerà. Per la giornata di sabato il

    programma prevede lo spostamento del Capo dello stato vaticano fino in Istanbul dove, dopo aver

    ammirato la bellezza “Blu” del luogo di preghiera per i fedeli dell’Islam, farà un omelia presso

    la Cattedrale Cattolica dello Spirito Santo e parteciperà alla preghiera ecumenica nella Chiesa

    patriarcale di San Giorgio. L’ultimo impegno del dì sarà quello di tenere un incontro privato nel

    Palazzo Patriarcale con S.S. Bartolomeo I, ospite a giugno in Vaticano per la preghiera per la

    pace in Terra Santa con il presidente palestinese Abu Mazen e l’omologo israeliano Shimon Peres.

    Domenica 30 novembre papa Bergoglio celebrerà la Santa Messa in privato nella Delegazione

    Apostolica, ma soprattutto assisterà alla divina liturgia nella chiesa patriarcale di San Giorgio. Il

    programma proseguirà con la Benedizione ecumenica e la firma della Dichiarazione congiunta.

    Tre in tutto i discorsi che terrà il Papa. Finalmente tornerà in Vaticano nel tardo pomeriggio

    all’Aeroporto di Roma Ciampino.

    Il sommo pontefice si scopre sempre di più portatore di un’immagine quasi dimenticata della Chiesa

    stessa, di una personalità a servizio della genuinità e della fratellanza umanitaria, guadagnandosi

    da alcuni l’appellativo di “il nuovo papa buono”. Nella giornata di ieri il sindaco di Roma Ignazio

    Marino ha voluto infatti ringraziare ufficialmente il vescovo di Roma sottolineando il Suo
    “importantissimo appello per la dignità delle persone detenute, ha voluto rivolgere un pensiero

    anche agli ospedali psichiatrici. Luoghi in cui la reclusione a volte è una forma di tortura”, come

    ha denunciato il Pontefice, “e dove gli internati si trovano a scontare dei veri e propri ergastoli

    bianchi”. Ha poi concluso il primo cittadino con la speranza che le “parole del Papa scuotano le

    coscienze anche delle istituzioni, aiutando così a compiere il solo passo possibile per porre fine a

    questa vergogna”.

    “La fede, per essere sana e robusta, dev’essere nutrita costantemente dalla Parola di Dio”.