PANAMA PAPERS SPUNTA TESORO DI MARINE E JEAN LE PEN. A TORINO SI INDAGA PER RICICLAGGIO
La più grande fuga di notizie della storia, per quanto riguarda la finanza internazionale, sta prendendo una piega imbarazzante. Milioni di pagine di documenti che raccontano quasi 40 anni di affari offshore, hanno colpito tantissimi potenti e nomi illustri. Dagli uomini di Putin, alla famiglia Cameron, fino ai vertici comunisti cinesi. Insieme a star come Leo Messie e Jackie Chan. Tra le personalità coinvolte, il presidente ucraino Petro Poroshenko, il re dell’Arabia Saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud, il sovrano del Marocco Mohammed VI, la famiglia del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, il primo ministro dell’Islanda Sigmundur Gunnlaugsson, i familiari del leader cinese Xi Jinpinge, il presidente dell’Argentina Mauricio Macri. Sulle stesse informazioni sono già al lavoro anche le autorità fiscali di diversi Paesi, tra cui la Germania e gli Stati Uniti. I nomi illustri di oggi, accostati alla scabrosa vicenda, sono quello di Marine Le Pen e Jean-Marie Le Pen.Secondo Le Monde, una parte della ricchezza nota come “il tesoro” del fondatore del Front National è stata dissimulata attraverso la società offshore Balerton Marketing Limited, creata nei Caraibi nel 2000. Banconote, lingotti, monete d’oro, ci sarebbe di tutto nel “tesoro”, intestato al prestanome Gerald Gerin, ex maggiordomo di Jean-Marie e della moglie Jany Le Pen.Intanto il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Torino, è stato delegato dalla procura, ad acquisire dati e informazioni in ordine ai contenuti della lista delle 214.000 società schermo curate dallo studio Mossack & Fonseca di Panama. La Procura della Repubblica di Torino, indagava già nel corso del 2015, in ambito a reati di riciclaggio,per le quali sono in corso di approfondimento, da parte del Nucleo Polizia Tributaria Torino, leposizioni relative a numerose società panamensi riconducibili allo stesso studio legalepanamense.
D.T.