(Adnkronos) – Sono 39 gli studenti, tutti italiani, dell’Università internazionale di Gorazde (Bosnia) che oggi, all’Albergo delle Povere di Palermo, sono stati proclamati dottori in Fisioterapia. A presiedere la cerimonia, dove era presente anche la ministra per l’Università e Ricerca bosniaca Biljana Begovic, il rettore Salvatore Messina. “Siamo convinti che Bosnia e Sicilia hanno molta strada da fare insieme. E la maggiore conoscenza, l’uno dell’altro, possono portare importanti sbocchi – ha detto il rettore – Con la nostra Università abbiamo voluto creare i presupposti affinché l’equipollenza dei nostri studenti con quelli italiani sia non solo prevista dalle norme ma anche garantita dai programmi di studio e dai crediti formativi”.
“Il valore aggiunto di questa Università- racconta all’Adnkronos Matteo Barcellona, proclamato oggi dottore in Fisioterapia – è un rapporto diretto coi professori che ci hanno dato veramente tanto. Non è soltanto il rapporto docente-discente, loro ci hanno formato e ci hanno fatto capire quali erano i punti chiave di questa professione”. Matteo sogna di lavorare in un ambulatorio o in un centro convenzionato, “o, se ve ne fosse la possibilità, in qualche ospedale”. “Abbiamo imparato tanto in reparto – sottolinea – avendo la possibilità di fare un tirocinio pratico, cosa che spesso non succede”.
L’Università internazionale di Gorazde – che oggi ha anche inaugurato per la prima volta a Palermo il nuovo anno accademico – offre 4 facoltà: Medicina, con 25 corsi di laurea e master e 35 scuole di specializzazione; la facoltà di Comunicazione, con 8 corsi di laurea e master; la facoltà di Business e Management (16 corsi di laurea, laurea magistrale e master); e la facoltà di Turismo (14 corsi di laurea, master e dottorato di ricerca). Attiva dal 2014, oggi conta circa 300 studenti iscritti. Il percorso formativo è perfettamente in linea con quello offerto dagli atenei italiani, i titoli di studio sono abilitanti all’esercizio della professione e per legge sono ammessi alla procedura diretta di equipollenza in Italia. “Il mondo di oggi non è più quello di 60 anni fa – ha ricordato il rettore Messina – Oggi nasci in un posto, scegli di studiare in un altro e di lavorare in un altro ancora. Il nostro compito è formare i protagonisti di questo nuovo mondo”.