Sembrerebbe, a volte, che la vita renda possibile qualche miracolo. Come quello che sta vivendo Caterina Simosen, 30enne padovana, costretta a lottare contro ben quattro malattie genetiche che colpiscono polmoni, fegato, sistema immunitario e diaframma. La sua esistenza è caratterizzata da una vera e propria simbiosi con il respiratore, eppure Caterina non si è arresa e il 28 marzo scorso ha dato alla luce il piccolo Tommaso. Una nascita miracolosa di un solo chilo e quattrocento grammi, ma che racchiude tutta la gioia del mondo. La donna non deve però lottare ogni giorno contro la malattia, ma anche con la cattiveria umana, specialmente quella dei cosiddetti leoni da tastiera: quando da un letto dospedale parlava della sua malattia e dellimportanza della sperimentazione sugli animali si sono scatenati contro di lei una serie di terrificanti insulti.?Sono passati quasi quattro anni. Caterina è scomparsa da Facebook, delusa e forse ancora un po arrabbiata. Ora racconta la sua felicità su Instagram e su un blog personale: “breathemamma.blogspot.com”. Breathe, respiro. La difficoltà più grande, come racconta al “mattino di Padova”. Nel 2014 lancia sui social la campagna #IoconoscoleMR a favore della ricerca scientifica e della sperimentazione animale. Dopo le offese e le minacce del mondo animalista, conosce Domenico, il fidanzato.
Lamore tra i due apre il campo a un progetto grande, quello di diventare una famiglia. Ma il percorso è difficile perché Caterina deve assumere ogni giorno un mix di medicine salvavita. “Ho dovuto interrompere due gravidanze” rivela sempre al “Mattino di Padova” poi grazie al direttore di Fisiopatologia Respiratoria Andrea Vianello ho ricominciato a crederci”. Nelle foto che Caterina condivide ogni giorno non sono sparite le cannule e nemmeno le maschere dossigeno. E comparso però il visetto di un neonato venuto alla luce alla trentaduesima settimana. Un bimbo che come tutti si abbandona al calore della propria madre. “E il mio piccolo grande miracolo”, ripete commossa Caterina.