Intervenendo in audizione alla Commissione Finanze del Senato, il ministro dell’Economia lancia un appello a modificare la gestione dei crediti deteriorati: alle banche italiane, spiega Padoan, serve “una strategia credibile sugli npl. A mio avviso è tempo che le banche adottino con determinazione e incisività una gestione attiva delle esposizioni. Il ministro si augura che non si verifichino più situazioni in grado di mettere in pericolo il sistema. Ed a proposito della responsabilità degli amministratori di banche, Padoan precisa che “sono favorevole a una norma che chiarisca che le responsabilità in questo campo sono sicuramente importanti e devono essere prima di tutto evitate ed eventualmente sanzionate”. Quindi, tornando alla soluzione intrapresa per la vicenda delle banche venete, il ministro dellEconomia ha affermato, “sono convinto, ma non sono il solo, che con la soluzione concreta e relativamente rapida dei due casi di maggiore criticità, cioè Mps e le banche venete, una gran parte del rischio percepito è stato tolto dal tavolo”, e lo conferma “l’andamento del listino azionario che è tra quelli che ha guadagnato di più”. Ma non mi basta: “il segnale più efficace arriverà quando vedremo una ripresa importante del credito. Monte Paschi ha messo in atto un piano di ristrutturazione realistico: per questo mi aspetto che darà un contributo molto importante al sistema economico italiano”, precisa Padoan, senza però formulare ipotesi circa i tempi relativi al ritorno in borsa del gruppo senese. “Sia il momento che il livello di ingresso sono elementi estremamente delicati, ma sono fiducioso che la scelta avverrà nel modo più efficiente possibile”. In ata soddisfatta per lapprovazione di Padoan alla norma: “Sono molto soddisfatta del fatto che il ministro Padoan, rispondendo in audizione a una mia specifica domanda, si sia detto a favore della proposta di Articolo 1 per sanzioni ai manager che hanno avuto gravi responsabilità nelle crisi bancarie. Si tratta di un emendamento che il nostro gruppo ha già presentato alla Camera e riproporrà al Senato nel quale si prevede che gli amministratori fatti oggetto di azioni di responsabilità accolte dal giudice siano condannati a pene quali l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, dall’esercizio delle professioni, da uffici direttivi delle imprese e non possano più fare contratti con la pubblica amministrazione. Una ragione in più per continuare la nostra battaglia”.
M.