Il decreto Irpef, che mette 80 euro in più al mese in tasca a tanti italiani ha le coperture e “sembrano non molto solidi”. Lo sostiene il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan che a Che tempo che fa si dice fiducioso sul fatto che Bruxelles concederà all’Italia di far slittare il pareggio di bilancio al 2016: “Penso di sì, perché la giustificazione è in linea con quello che l’Europa preved”, replica a Fabio Fazio che lo intervista. Padoan ritiene anche che sulla ripresa economica ci saranno “sorprese positive nella seconda parte dell’anno”. All’Eurogruppo di questa settimana “dirò che il Paese sta cambiando e quindi che questi squilibri” cioè il “debito gigantesco” e il fatto che “cresciamo poco” verranno “eliminati”, argomenta. Su questo punto il ministro spiega che “non ci interessa aumentare il rapporto deficit-Pil, che è previsto essere al 2,6%, ben lontano dai valori francesi, perché stiamo facendo le cose nel rispetto della convergenza degli obiettivi fiscali”. Il ministro dell’Economia parla anche dei debiti della Pubblica amministrazione ricordando che “sono debiti pregressi” e che per pagarli sono state “mobilitate risorse che permetteranno di farlo”.E afferma che saranno pagati “adesso perché questo è un pezzo del decreto Irpef”. “E’ un pezzo importante” ed “è stato già approvato dal governo”, precisa. C’è poi il tema delle privatizzazioni. “Molto presto – annuncia Padoan – inizieremo ad aggredire il patrimonio immobiliare dello Stato che sarà valorizzato, sarà semplificata la procedura per poter destinare ad altro scopo molti edifici. Su questo, so per certo che esiste un enorme interesse degli investitori sia italiani che stranieri”. Quanto, invece, ad Enav e Poste il ministro ricorda che “sono in avanzata fase di completamento del processo, verranno poi altri casi, per esempio Fincantieri”. Nel tracciare il percorso intrapreso, il titolare del dicastero di via XX settembre sottolinea poi che “i tagli lineari sono spending review vista in modo cattivo, l’obiettivo del governo è di smettere di fare queste cose e fare spending review insieme alla riforma della pubblica amministrazione”. Poi una battuta sulla Fiat. Per Padoan, il trasferimento della sede legale a Londra non rappresenta un problema: “Il fatto che un’importantissima impresa italiana, con una riallocazione di alcune sue funzioni, garantisce di rimanere a produrre e a dare lavoro in Italia è una storia di grande successo”.