Ormai è una certezza: se qualcuno ancora non lo avesse capito, il presidente del Municipio X Andrea Tassone e il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, nonché le forze politiche che li sostengono, non hanno il minimo interesse a salvare l’Ufficio del Giudice di Pace di Ostia che offre un fondamentale servizio di giustizia ai cittadini”. Lo dichiara in una nota Giulio Notturni, capogruppo della Lista Marchini del Municipio X di Roma Capitale.
“Il Ministero della Giustizia, alla luce della sentenza del Tar che ha sospeso il Decreto ministeriale che condannava a morte il presidio territoriale, invece di rivedere le proprio decisioni e provvedere al salvataggio della sede di via Costanzo Casana, ha preferito proseguire nella scellerata decisione di cancellarlo proponendo un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale – dice Notturi – Il tutto nel vergognoso silenzio di Tassone e Marino. A nulla sono servite le mie continue, pressanti richieste di un Consiglio municipale straordinario per discutere la situazione con tutti gli interlocutori. Ad oggi, infatti, in totale violazione del regolamento municipale (che prevede un termine massimo di trenta giorni per la calendarizzazione dei consigli straordinari) le mie richieste sono cadute nel vuoto mentre i cittadini del X Municipio tutti i giorni patiscono enormi disagi causati da un presidio non più in condizione di erogare il proprio importantissimo servizio.
“Il Ministero della Giustizia, alla luce della sentenza del Tar che ha sospeso il Decreto ministeriale che condannava a morte il presidio territoriale, invece di rivedere le proprio decisioni e provvedere al salvataggio della sede di via Costanzo Casana, ha preferito proseguire nella scellerata decisione di cancellarlo proponendo un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale – dice Notturi – Il tutto nel vergognoso silenzio di Tassone e Marino. A nulla sono servite le mie continue, pressanti richieste di un Consiglio municipale straordinario per discutere la situazione con tutti gli interlocutori. Ad oggi, infatti, in totale violazione del regolamento municipale (che prevede un termine massimo di trenta giorni per la calendarizzazione dei consigli straordinari) le mie richieste sono cadute nel vuoto mentre i cittadini del X Municipio tutti i giorni patiscono enormi disagi causati da un presidio non più in condizione di erogare il proprio importantissimo servizio.