In queste ore si discute molto degli sgomberi di Ostia che riguarderanno 5mila persone. Ma da dove nasce questo caos? Il caso scoppia nel 2014. Il gruppo della Moreno Estate viene accusato di non aver pagato Imu e Ici. L’allora sindaco Ignazio Marino avvia le procedure del caso per cercare di dirimere la questione. Il Comune, affittuario, a quel punto interrompe anche ogni trattativa su un eventuale ritocco al rialzo del canone e anzi stralcia il contratto senza però liberare gli appartamenti e così, da allora, si è ritrovato di fatto abusivo, destinato a pagare non più un affitto bensì un’indennità di occupazione, come del resto moltissimi dei suoi inquilini.
A gennaio 2019, la mossa del Comune con l’allora assessore alla politiche abitative Rosalba Castiglione che parla di un “contatto con la proprietà” per “arrivare a una soluzione bonaria” con la formula del “rent to buy” per acquistare i 1042 appartamenti. L’assessora capitolina, in un infuocato consiglio tenuto nel X Municipio, aveva anche ricordato alcuni dati per far capire perché il Comune aveva valutato come ”scelta conveniente” l’acquisizione delle ‘case di sabbia’.
Tra la fine del 2019 e il 2020 iniziano così i sopralluoghi degli immobili dei funzionari dell’Agenzia dell’Entrate – incaricati dal Campidoglio – per valutare quelle case fatiscenti. Un passo che avrebbe permesso così al Comune di comprare gli appartamenti al prezzo giusto, ma di quei sopralluoghi l’esito non è stato mai reso noto. Ora si è arrivati alla doppia sentenza del Tar e la bomba sociale pronta ad esplodere, mentre nel frattempo chi vive lì continua a pagare l’affitto al Comune, abusivo.