Battute, apprezzamenti e molestie verbali nei confronti di una ragazzina di 15 anni. Una minaccia seria oppure no, difficile dirlo. Fatto sta che uno dei responsabili l’ha pagata carissima, con la vita.
È successo ad Ostia, dove un uomo è stato ucciso dopo un agguato, a coltellate, reo di aver fatto commenti sgraditi nei confronti della ragazzina sbagliata. Perché nel momento in cui il padre è venuto a saperlo, ha organizzato una spedizione punitiva con l’intento di uccidere: in sei, armati di coltelli e cacciaviti, sono andati all’attacco di due ragazzi egiziani, autori delle molestie verbali contro la ragazza, ed uno dei due è deceduto in seguito alla rissa.
Si chiama Salem Mostafa Gabr, 19 anni, egiziano, l’uomo morto alla stazione di Lido Centro di Ostia. È una delle due persone che avevano importunato una ragazza di 15 anni, figlia di un pregiudicato di 39 anni legato al sodalizio criminale degli Spada. Dopo la confessione della figlia, l’uomo è partito con il fidanzato della ragazza, un 36 enne di origine ecuadoregna, unitamente ad altre 4 persone in una spedizione di guerra aperta.
I due giovani egiziani sono stati presto individuati dal gruppo criminale, ed è scattata subito la rissa senza esclusione di colpi. Coltellate e colpi di cacciavite, ferimenti lievi e gravi, con i danni maggiori riportati da Gabr, rimasto a terra con una lesione all’addome. L’uomo è stato sottoposto ad un’operazione chirurgica all’ospedale Grassi, ma non si è salvato. Ora i Carabinieri indagano sull’accaduto: sono state tratto in arresto sette persone, che dovranno a vario titolo rispondere all’accusa di lesioni, rissa e omicidio.