Le minacce avanzate questa mattina dal Presidente degli stabilimenti di Ostia, a seguito dellapertura due varchi di accesso libero al mare, sono una reazione irresponsabile, da parte del rappresentante di una categoria privilegiata, che si sente ’padrona’ del litorale romano. E quanto dichiara in una nota il Presidente della Commissione Ambiente Athos De Luca.
Comunichiamo al presidente continua De Luca – che la spiaggia di Ostia è di tutti i cittadini romani e non, e i concessionari hanno un titolo che può essere revocato ogni momento per violazione della legge sul libero accesso al mare. Sarebbe il caso che i concessionari iniziassero a collaborare con le istituzioni, per la riqualificazione del lungomare, i tempi in cui le istituzioni si piegavano alle lobby sono finiti.
Con la riapertura di due varchi di accesso alla spiaggia di Ostia prosegue il rappresentante del PD – inizia una nuova fase per un progetto previsto dal PUA (Piano Utilizzo Arenili) di riqualificazione dei 9 km della spiaggia di Ostia, che prevede 12 varchi attrezzati con ombreggiature e panchine, che ridiano ai cittadini il godimento, d’estate e d’inverno, di un bene naturale definito indivisibile dalla costituzione e negato per troppi anni ai cittadini per una miope sudditanza agli interessi una lobby, che ha trasformato gli stabilimenti in ’club’ privati e blindati, di fatto monopolizzati da abbonati gelosi della loro privacy, scoraggiando l’uso giornaliero dello stabilimento.
De Luca ricorda che “l’accesso gratuito alla spiaggia, attraverso gli stabilimenti, obbligatorio per legge e ribadito nelle ordinanze di Roma Capitale e della Capitaneria, viene ostacolato pretestuosamente e in alcuni casi concesso previo il pagamento di un ticket di 5 euro, configurando una vera e propria truffa perseguibile penalmente”.
De Luca sollecita “la rapida approvazione del Pua, sempre ostacolato dagli stabilimenti che vogliono mantenere lo status quo, che garantisce i loro privilegi ai danni dei cittadini”. Le istituzioni conclude il consigliere capitolino – devono affrancarsi a Ostia una volta per tutte dai condizionamenti di lobby elettorali, che hanno penalizzato lo sviluppo e il godimento del mare.