Di lui le cronache criminali della Capitale si sono abbondantemente occupate. Da decenni sulla piazza (quella lidense nello specifico), Carmine Fasciani ha un curriculum di tutto rispetto, che riposta addirittura ai fast della Banda della Magliana. E se recentemente il tribunale lo sdoganato ritenendolo un non mafioso, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno continuato a stargli alle costole. E allalba hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo e contestuale confisca dei beni,per un valore totale stimato di circa 10 milioni di euro, emesso l’1 luglio 2016 dalla Corte di Appello di Roma-Terza Sezione Penale nei confronti di Fasciani, ritenuto dagli investigatoriil maggiore esponente della criminalità organizzata operante sul litorale romano. Indagini che, spiegano i carabinieri, hanno consentito di documentare la “macroscopica sproporzione tra il patrimonio accumulato, direttamente ed indirettamente, dal Fasciani e dal proprio nucleo familiare negli ultimi 30 anni, rispetto al reddito dichiarato al fisco”. Come hanno spiegato i carabinieri, le indagini hanno consentito di documentare la “macroscopica sproporzione tra il patrimonio accumulato, direttamente ed indirettamente, dal Fasciani e dal proprio nucleo familiare negli ultimi 30 anni, rispetto al reddito dichiarato al fisco”. Il provvedimento di sequestro e confisca dei beni è stato adottato su richiesta della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma, che ha recepito lesito delle indagini delegate al Nucleo Investigativo dei carabinieri di Roma. Dallattività investigativa svolta dai carabinieri di via in Selci emerge, spiegano ancora gli investigatori, che “lo stesso allinizio degli anni 70 ha intrapreso la propria carriera criminale, che si è protratta fino ai giorni nostri senza soluzione di continuità”. Fasciani, “in questo ampio arco temporale” ha riportato diverse sentenze di condanna, tra cui quella per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti sulla quale si basa lattuale provvedimento di sequestro. Recentemente era stato disposto nei suoi confronti dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione un sequestro anticipato di beni, tra cui lo stabilimento balneare ’Village’ sul litorale di Ostia, beni che attualmente risultano gestiti dagli amministratori giudiziari, nominati dal Tribunale. Lattuale sequestro e contestuale confisca riguarda, oltre ai beni già in precedenza sottoposti a sequestro, anche alcuni beni intestati ad appartenenti alla famiglia di origine di Carmine Fasciani e complessivamente colpisce 9 rapporti finanziari accesi presso vari istituti di credito, 14 immobili con relative pertinenze a Roma e Capistrello (Aq), 9 società ovvero quote sociali intestate a prestanome, per un valore totale stimato di circa 10 milioni di euro.