Istituita la professione sanitaria dell’osteopata. E’ quanto di legge nella nota del Consiglio dei ministri, riunito in mattinata. “Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Mario Draghi e del ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato, ai sensi dell’articolo 7, comma 2, della legge 11 gennaio 2018, n.3, il recepimento dell’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano concernente l’istituzione della professione sanitaria dell’osteopata, sancito il 5 novembre 2020 (rep. atti n. 185/CSR), rettificato con atto della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in data 23 novembre 2020 (rep. atti n. 190/CSR)”, si legge nella nota.
Nello specifico, “l’accordo descrive l’individuazione della figura e del profilo dell’osteopata, gli ambiti di attività e competenza e il contesto operativo. In particolare, si definisce il campo di intervento del professionista abilitato, si descrivono le attività di valutazione e le modalità operative del trattamento, si individuano le strutture ove si svolge l’attività professionale. Inoltre, si rimandano a un successivo accordo da stipularsi in Conferenza Stato-Regioni la determinazione dei criteri di valutazione dell’esperienza professionale, nonché i criteri per il riconoscimento dell’equipollenza dei titoli pregressi alla istituenda laurea in osteopatia. Il provvedimento sarà adottato con decreto del Presidente della Repubblica”.
“Oggi viviamo una giornata storica, che gli osteopati italiani aspettavano da molto tempo”, dichiara Paola Sciomachen, presidente del Registro degli osteopati d’Italia (Roi), sottolineando che il Dpr “rappresenta il completamento di un percorso atteso dall’intera categoria da oltre 3 anni”.
“L’adozione di questo primo decreto – afferma ancora Sciomachen – è un passo cruciale per l’attuazione della legge 3/2018 e rappresenta un importante riconoscimento della nostra professione. Attendiamo ora con ansia la firma del presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Questo traguardo è una grande vittoria per tutta la categoria che non ha mai smesso di lottare nonostante le tante difficoltà”, evidenzia la presidente del Roi. “I nostri professionisti hanno dimostrato fiducia e pazienza anche negli ultimi mesi, quando la pandemia ha reso ancora più grave la situazione di limbo normativo che abbiamo vissuto e che ora – auspica – ci auguriamo di aver lasciato definitivamente alle spalle”.
“Il raggiungimento di questo obiettivo, che sancisce l’identità degli osteopati – aggiunge Sciomachen – lascia spazio a un tema altrettanto importante, quello della formazione e delle relative equipollenze. Il Roi rimane a disposizione del Governo e dei ministeri di riferimento per fornire tutto il supporto che sarà ritenuto necessario, come fatto negli anni passati. Il nostro auspicio è di poter compiere rapidamente gli ultimi passi del nostro lungo percorso che porterà l’osteopatia a ricoprire pienamente il suo ruolo fra le professioni sanitarie mettendo a disposizione le competenze che le sono proprie al servizio dei cittadini”.
“Si completa, con il Consiglio dei ministri di oggi, il percorso del Governo per istituire la professione sanitaria dell’osteopata. E’ un momento importante per tanti professionisti e per quei cittadini che hanno bisogno delle loro prestazioni”, aveva annunciato su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.