In ambito ospedaliero, in relazione a questa violenta ondata di contagi, prosegue il monitoraggio quotidiano condotto dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che, purtroppo, confermano questo maledetto preoccupante trend.
Attualmente, rivela il nuovo bollettino dell’Agenas, per quel che riguarda l’area non critica ospedaliera, i ricoveri sono arrivati al 27% mentre, nelle terapie intensive i pazienti con Covid ne occupano 18%, si tratta di percentuali che, per entrambi i casi, segnano un punto percentuale in più rispetto al precedente monitoraggio.
Nello specifico, e questo è un dato positivo, nell’area critica di 13 regioni le percentuali sono rimaste invariate. Tuttavia, in Valle d’Aosta, in virtù di un aumento d 8 punti, è stata però superata quota 50% (54%). Seguono poi il Piemonte (33%, +1); la Sicilia (32%, +1); la Lombardia (31%, +2); l’Abruzzo (26%, +2 punti); il Veneto (25%, +1): il Lazio (25%, +1); l’Emilia Romagna (24%, +1); la provincia di Trento (24%, +3); la Basilicata (21%, +1); la Puglia (17%, +1); e la Sardegna (13%, +1). Una menzione a parte è per la Calabria dove, con una crescita di 2 punti, ora i posti letto occupati sono arrivati al 38%, ad un pelo dalla soglia critica del 40%.
Diversamente, per quel che riguarda le terapie intensive del Paese, le sale di rianimazione che segnano un incremento maggiore sono quelle della provincia di Trento, dove questa settimana la percentuale dei letti occupati tocca il 31% mentre, in Toscana siamo al 21%). Seguono poi il Piemonte (24%), e Sicilia e Calabria (entrambe al 20%); quindi l’Abruzzo (18%), la Lombardia (17%), l’Umbria (16%). Nel frattempo hanno ricominciato a crescere anche la Campania (12%), la Sardegna (14%), ed infine la Puglia (10%).
Max