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Orsi trentini – Terzo plantigrado trovato morto in due mesi, l’Oipa: “Certa politica fomenta un clima d’odio. Chiediamo chiarimenti”

Quello che sta accadendo non è un buon biglietto da visita per il Trentino e chi lo governa. Sta diventando una terra nemica della fauna allontanando turisti ed escursionisti”, affermano dall’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), riferendosi al ritrovamento in soli due mesi, del terzo orso trovato morto in Trentino, rispeto all’ultimo Rapporto Grandi Carnivori del 2012 (http://grandicarnivori.provincia.tn.it/Rapporto-Orso-e-grandi-carnivori/Rapporto-Grandi-Carnivori-2021>pubblicato), quello del 2021, che registra la morte di ben cinque orsi in un anno.

Terzo orso morto in Trentino, l’Oipa: “Ci riserviamo inoltre di presentare denuncia per uccisione di animale, sulla base delle evidenze che emergeranno”

Motivo questo per il quale l’Oipa ha annunciato che si appresta ad inviare unarichiesta di accesso agli atti alla Provincia autonoma di Trento e all’Istituto zooprofilattico delle Venezie, cui è stato consegnato il corpo per gli esami di rito”. Ma non solo, prosegue la nota, “L’associazione si riserva inoltre di presentare denuncia per uccisione di animale, sulla base delle evidenze che emergeranno”.

Terzo orso morto in Trentino, l’Oipa: “La carcassa di un giovanissimo orso, è stata segnalata venerdì sera da un escursionista nei boschi di Cavedago”

L’ultima carcassa trovata, quella di un giovanissimo orso, è stata segnalata venerdì sera da un escursionista nei boschi di Cavedago. E, come tiene a rimarcare ancora l’Organizzazione internazionale protezione animali, “appena lo scorso 21 aprile a Cavizzana, in Val di Sole, sono state recuperate le spoglie di un cucciolo mentre, il 30 aprile, alcuni escursionisti hanno il corpo senza vita di un altro orso, in una zona montana remota e poco frequentata sulle Dolomiti di Brenta. In quel caso le marche auricolari hanno permesso d’identificarlo: era come M62, fratello di M57, catturato ad Andalo nel 2020, e di F43, morta lo scorso settembre durante la cattura”.

Terzo orso morto in Trentino, l’Oipa: “Il Trentino sta diventando una terra nemica della fauna e sta allontanando anche turisti ed escursionisti”

Dunque, osserva commenta il responsabile per la Fauna selvatica dell’Oipa, Alessandro Piacenza, “Appare ben strano che tre orsi in meno di due mesi siano stati trovati morti nei boschi trentini”. Si tratta di una circostanza, osserva l’esperto, “che una volta di più non depone a favore della gestione della fauna selvatica, e in particolare dei plantigradi, da parte della Provincia di Trento”. Purtroppo, allo stato dei fatti, “Il Trentino sta diventando una terra nemica della fauna e sta allontanando anche turisti ed escursionisti, ma certa politica è così miope da non correre ai ripari”.

Terzo orso morto in Trentino, l’Oipa: “Alcuni esponenti politici sembrano fomentare un clima d’odio nei confronti degli orsi, come accaduto mercoledì 10 maggio”

L’associazione, che fa sapere di essere ancora in attesa di esaminare gli atti che riguardano il  ritrovamento dei primi due orsi, vuole conoscere, con un ulteriore ‘accesso agli atti’, le cause anche della morte del sub-adulto trovato a  venerdì scorso Cavedago. Sulla base di questo primo riscontro, l’associazione si riserva inoltre di presentare una ‘denuncia querela contro ignoti’, per uccisione di animale ai sensi dell’art. 544 /bis /del Codice penale, poiché potrebbe essersi trattato, anche in quest’ultimo caso, di un episodio di bracconaggio.

D’altra parte – concludono dall’Oipa –  anche alcuni esponenti politici sembrano fomentare un clima d’odio nei confronti degli orsi: è di mercoledì 10 maggio una dichiarazione preoccupante del consigliere trentino, Ivano Job che, durante la discussione sulle risoluzioni (https://www.consiglio.provincia.tn.it/news/giornale-online/Pages/articolo.aspx?uid=182545>collegate), alla comunicazione sulla gestione degli orsi del presidente della Giunta Maurizio Fugatti, ha affermato che se ‘non ci sarà una risposta di buon senso, ponendo prima le persone e poi gli animali, i trentini non subiranno ancora’”.

Max

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Max Tamanti