Il Tar di Trento ha respinto per motivi tecnici il ricorso presentato da Enpa, Leidaa ed Oipa, contro l’uccisione dell’orso MJ5, così come deciso da Maurizio Fugatti.
È intenzione delle tre associazioni impugnare la sentenza odierna del Tar davanti al Consiglio di Stato che, verosimilmente, dovrebbe essere chiamato a pronunciarsi su questo ricorso in data 13 luglio.
Come spiegano le associazioni animaliste, “La sentenza di rigetto del Tar era prevedibile giacché il Consiglio di Stato era già intervenuto per un altro ricorso sulla vicenda di MJ5, sospendendo appunto fino al 13 luglio prossimo, il provvedimento della Provincia autonoma di Trento nella parte in cui si prevede l’uccisione dell’animale ma non anche in quella che ne dispone la cattura. Ad oggi, dunque – proseguono in una nota congiunta – il plantigrado può essere catturato e posto in stato di reclusione ma non può essere abbattuto”.
Come spiega Valentina Stefutti, l’avvocato che rappresenta le tre associazioni, “Confidiamo in un pronunciamento favorevole del Consiglio di Stato, poiché l’ordinanza che prevede la cattura e l’uccisione di MJ5 è contraria a tutte le normative italiane ed europee nonché alle convenzioni internazionali”.
Dunque, aggiunge la legale, “Prima del recente episodio, che proprio per questo deve essere considerato del tutto eccezionale, l’animale non aveva mai avuto comportamenti aggressivi né aveva mai dato segni di familiarità con l’uomo. Pertanto, lo stigma di problematicità conferitogli da Maurizio Fugatti risulta essere del tutto arbitrario”.
“Infine – osservano Enpa, Leidaa e Oipa – le dichiarazioni trionfalistiche rese in queste ora dal presidente della Provincia di Trento appaiono assolutamente fuori luogo poiché la battaglia giudiziaria sugli orsi del Trentino non è ancora terminata. Anzi si potrebbe dire che è appena agli inizi: le associazioni intendono utilizzare ogni mezzo legale per contrastare i disegni ursicidi di Fugatti”.
Max