“Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, vorrebbe deportare gli orsi trentini nell’Europa dell’Est. Invece di gestire adeguatamente la fauna del suo territorio, nel rispetto della legislazione italiana ed europea, nonché dell’articolo 9 della Costituzione, apprendiamo da sue dichiarazioni odierne di una “ricognizione” a tale fine, addirittura tramite un “ambasciatore” incaricato dai ministri Tajani e Pichetto Fratin. La gestione della biodiversità non è il suo forte, ormai lo abbiamo capito, e dunque prova anche a scaricare le sue responsabilità”.
Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che annuncia una richiesta di accesso agli atti per prendere visione dei documenti prodotti da tale “esplorazione diplomatica”.
Orsi del Trentino, l’Oipa: “Ci opporremo in tutte le sedi affinché questo non avvenga, confidando anzitutto nel buonsenso dell’Unione Europea”
L’Oipa aggiunge di essere sollevata dal ‘no’ dei Paesi dell’Est comunicato da Fugatti, visto che in alcuni di questi l’orso è cacciabile. “Appare chiaro – affermano gli animalisti – da quanto afferma oggi il presidente trentino, che questo è ciò che vorrebbe: declassare la protezione dell’orso per consentirne la caccia. L’Oipa si opporrà in tutte le sedi affinché questo non avvenga, confidando anzitutto nel buonsenso dell’Unione Europea e, a cascata, della politica nazionale, anche nel rispetto della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica che è amica della biodiversità”.
Orsi del Trentino, l’Oipa: “Ribadiamo la necessità di creare corridoi faunistici per la dispersione della specie in un più vasto areale”
L’Oipa fa infine presente di essere ancora in attesa del via libera al trasferimento dell’orsa JJ4, ancora reclusa al Centro faunistico Casteller, ricordando la disponibilità ad accoglierla del Liberarty Bear Sanctuary Zărneşti gestito dall’associazione Millions of Friends, lega membro di Oipa International. “A questo scopo – spiegano dall’Organizzazione internazionale protezione animali – abbiamo lavorato a lungo e portato tutti gli elementi necessari al trasferimento al tavolo di concertazione che si è riunito ormai quasi un anno fa al Ministero dell’Ambiente, contestualmente facendo presente le buone pratiche per la gestione della fauna, come anche la necessità di creare corridoi faunistici per la dispersione della specie in un più vasto areale”.
Max