L’assegno unico universale deve essere esteso anche ai minori in affidamento. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, lo afferma in occasione del ‘question time’ alla Camera. ”L’onorevole interrogante pone un quesito in ordine all’ambito applicativo della legge sull’assegno unico familiare, relativamente alla necessità di chiarire che tra i soggetti destinatari dell’assegno ci siano anche i figli dati in affidamento”, sottolinea Orlando. ”Premesso che la questione involge profili di espressa competenza del Ministero con delega per la famiglia, occorre ribadire l’ormai consolidato orientamento secondo cui il soggetto affidato ad una famiglia debba godere dello stesso trattamento, quanto alle prestazioni assistenziali, di quello che riceverebbe nella famiglia di origine”.
”Presupposto dell’affidamento è la temporanea privazione di un ambiente familiare idoneo e l’istituto si pone come azione di sostegno ed aiuto alla famiglia di origine, che trova garanzia all’articolo 30 della Costituzione, che prevede il dovere e diritto dei genitori a mantenere, istruire e educare i figli e, ‘nei casi di incapacità dei genitori la legge provvede a che siano assolti i loro compiti’ -prosegue Orlando-. La legge n.149 del 2001, che reca la disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori, stabilisce che ‘l’affidatario deve accogliere presso di sé il minore e provvedere al suo mantenimento e alla sua educazione ed istruzione, tenendo conto delle indicazioni dei genitori o dell’Autorità affidante”’.
”Le linee di indirizzo per l’affidamento familiare del 2013 del Ministero del lavoro evidenziano che “l’affidamento familiare è una forma di intervento ampia e duttile che consiste nell’aiutare una famiglia ad attraversare un periodo difficile prendendosi cura dei suoi figli attraverso un insieme di accordi collaborativi fra famiglie affidatarie e i diversi soggetti che nel territorio si occupano della cura e della protezione dei bambini e del sostegno alla famiglia, generalmente, è un intervento di breve e medio periodo rivolto soprattutto a famiglie in particolare difficoltà nella cura e nell’educazione dei figli”, prosegue Orlando.
”Si evidenzia che alle stesse famiglie, nel caso di affido temporaneo, è riconosciuto un contributo mensile a titolo di rimborso spese per il mantenimento del bambino definito con delibera comunale. Nel caso invece di affidamento preadottivo, sono riconosciute le misure economiche di natura strutturale, quali il bonus natalità, il bonus nido, il bonus baby sitting, premio alla nascita”, aggiunge Orlando.
”Date queste premesse, ritengo che il quesito posto dall’onorevole interrogante meriti certamente un approfondimento tecnico, che potrà certamente essere valutato in sede di predisposizione dei decreti delegati, al fine di chiarire eventuali dubbi interpretativi sull’applicazione della norma e definire, ove necessario, il diritto del minore affidato, in quanto appartenente al nucleo familiare, al beneficio economico dell’assegno unico”, conclude il ministro.