L’ora solare? “Sappiamo che nelle settimane successive ai cambiamenti di orario, così come nella giornata del lunedì, si registra un incremento dei casi di infarto miocardico in tutto il mondo. Quindi là dove si cambia l’orologio c’è un prezzo che si paga in maniera molto pesante”. Lo dice all’Adnkronos Salute Liborio Parrino, responsabile del Centro di Medicina del sonno e direttore della Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma alla vigilia del ritorno dell’ora solare.
“Tutti gli studi concordano – afferma l’esperto – che c’è un aumento del rischio delle cardiopatie acute nel periodo che segue il cambiamento” di orario. E il rischio cardiologico non è l’unica ripercussione fisica. “Abbiamo uno stress anche psicologico, chi soffre di depressione può avere questo shift immediato che può portare a un peggioramento. Uno stress vegetativo e ormonale perché tutto quello che riguarda il difficile equilibrio del controllo degli ormoni è regolato dal ritmo sonno-veglia e dalla luce”. Buone notizie però per i nottambuli. “I ‘gufi’ se fa buio prima o buio dopo non ne risentono più di tanto” mentre “le ‘allodole'”, ovvero i mattinieri, “soffrono molto di più del cambio di orario”.
In ogni caso, per il neurologo, “bisogna lasciare l’orologio sempre uguale, si se lasciare sempre l’ora solare o sempre quella legale ma non bisogna spostare ogni sei mesi queste benedette lancette che sono un trauma psicologico e organico per le persone più fragili o più sensibili a questo tipo di oscillazione”.
“Anche l’American academy of sleep medicine, cioè l’autorità mondiale forse più importante – ricorda Parrino – l’anno scorso ha pubblicato un lavoro in cui i massimi esperti che si sono riuniti hanno detto ‘basta cambiare l’orologio'”. Ma tra ora legale e ora solare quale sarebbe preferibile mantenere? “Noi come scienziati del sonno – spiega il medico – siamo più a favore dell’ora solare perché aiuta la gente ad andare a letto un pochino prima alla sera perché fa buio prima, ma comunque l’importante è mantenere lo stesso orario tutto l’anno”.
“Dobbiamo recuperare il tempo delle stagioni che abbiamo completamente smarrito – dice Parrino -. Esiste un tempo della luce e un tempo del buio. Parlano tutti di ambiente e poi quando dobbiamo mettere in pratica un rapporto con la natura un po’ più diretto e sincero ci sono le obiezioni. L’orario giusto – insiste – è quello solare, perché comanda lui, non comandiamo noi. La scusa economica secondo cui così si risparmia perché si consuma meno energia – afferma – ormai non ha più senso: con il buio si continuano le attività con luci accese, aria condizionata, locali aperti, insomma mi sembra un discorso poco elegante e poco chiaro”.