Sulla ‘carta’, con l’avvento di Draghi, sembrava essere la formazione maggiormente disposta a ‘sacrificare’ l’opportunità delle elezioni subito, per consentire all’ex presidente della Bce di ‘traghettare’ il Paese fuori dal pantano nel quale ci troviamo. Ma non è affatto così.
Incredibilmente, il centrodestra ha addirittura accusato delle fratture proprio in merito al sostegno a Draghi, con la Meloni che preme per le elezioni. Di qui la proposta – ‘indecente’ – di astenersi dal voto, così da non esprimere ne un parere contrario nei confronti del ‘Professore’, ma certo nemmeno positivo.
Una soluzione che, ovviamente, non piace affatto ne a Berlusconi (Forza Italia), e ne a Toti (Cambiamo). Dal canto suo, contrariamente da quanto ci si aspettava, Salvini ha mostrato invece molta più ‘ragionevolezza’ della leader di Fdi, rimarcando che sì, le elezioni sono la via maestra, ma che è anche giusto prima confrontarsi con Draghi.
Non senza amarezza poco fa, nell’ambito della riunione dei ‘forzisti’ della Camera, Antonio Tajani ha dovuto prendere atto di questa profonda divergenza di vedute all’interno del centrodestra. Al punto che, ha anticipato, come per le altre forze dell’alleanza, Forza Italia potrebbe incontrare Draghi in ‘solitaria’, con la sua delegazione. Quindi, a ‘rappresentanza’ del centrodestra, reterebbe soltanto la delegazione composta da Udc, Cambiamo e Noi per l’Italia.
Anche all’interno della Lega è tempo di ‘grandi manovre’ e, nell’attesa della chiamata per le consultazioni, i vertici ribadiscono che il Carroccio risponderà ‘presente’, presentando a Draghi una serie di temi (tasse, grandi opere, aiuti concreti alle famiglie e alle imprese, ecc.), sui quali confrontarsi. Ovviamente su un punto la lega è inflessibile: guai ad una ‘riedizione’ del governo Conte, oltretutto, con gli stessi ministri, sebbene con un premier diverso.
Come ha già affermato anche nelle scorse settimane, Silvio Berlusconi non rinnega la sua vocazione ‘statista’, nel senso che se ora c’è da rimboccarsi le maniche per il bene del Paese, lasciando da parte le aspirazioni politiche personali, lui c’è. “È naturale dunque da parte nostra guardare senza alcun pregiudizio al tentativo del Presidente incaricato”, ha infatti affermato il Cavaliere a proposito dell’avvento di Draghi.
“La scelta del Presidente della Repubblica di conferire a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo governo – ha quindi aggiunto il leader di Forza Italia – va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese”.
Quindi, dopo essersi ‘video-confrontato’ con il vice presidente Fi (Antonio Tajani), e le due capigruppo (Annamaria Bernini e Mariastella Gelmini), attraverso una nota, Berlusconi ha parlato di “Un’antica stima mi lega a Mario Draghi, che fu il nostro governo a nominare Governatore della Banca d’Italia e ad indicare, superando le resistenze di alcuni partner europei, alla guida della BCE”. Per il leader di Forza Italia è quindi “naturale per noi guardare senza alcun pregiudizio al tentativo del Presidente incaricato, al quale proporremo – nella naturale prosecuzione di un atteggiamento responsabile che contraddistingue l’azione di Forza Italia – idee e contenuti. Ho parlato di ‘governo dei migliori’ ed è ovvio attendersi una squadra di governo di profilo adeguato all’enorme impegno che l’esecutivo avrà di fronte e che rappresenti davvero le migliori energie del Paese e ci aspettiamo ovviamente anche un programma all’altezza delle esigenze e delle aspettative della Nazione, su temi cruciali come il piano vaccinale, il Recovery Fund, i ristori, il fisco, la burocrazia, la giustizia“.
“L’Italia – ha infine aggiunto il Cavaliere – come sottolineato dal Presidente della Repubblica, ha bisogno di ricevere risposte certe e immediate sull’emergenza sanitaria, economica e sociale: è compito della politica assumersi la responsabilità delle scelte con le donne e gli uomini che la rappresenteranno nell’esecutivo. Su questo, con il nostro Vice Presidente Tajani e gli altri dirigenti di Forza Italia, ci siamo confrontati e continueremo a confrontarci con i leader del centro-destra, convinti dell’importanza di preservare un’alleanza essenziale per il futuro del Paese”.
Max