Opere Banksy in Sardegna? Era una fake news

E’ stata una delle notizie più calde e più seguite di queste prime battute del 2019, ma come spesso accade da qualche anno, dopo un po’ di tempo viene fuori che si tratta di una fake news, o meglio una classica “bufala”. E’ accaduto anche in questo caso per la notizia diffusa da un blog cagliaritano, secondo il quale l’artista Banksy avrebbe realizzato quattro opere in Sardegna: una scoperta che è stata rimbalzata da tutti i quotidiani nazionali e locali, benché fosse falsa.

Si trattava infatti di una vera e propria provocazione, inscenata dal giornalista Vito Biolchini di Cagliari, autore del post pubblicato sul suo blog con il titolo “Scoperte in Sardegna quattro opere di Banksy! Ecco dove sono!”.

Nel suo articolo. il blogger raccontava che il misterioso artista, la cui identità non è stata mai rivelata, aveva scelto “il Sulcis per lasciare un segno indelebile del suo passaggio sull’isola”. Una notizia inventata, certo: ma l’autore voleva in questo modo richiamare l’attenzione sul fatto che alcuni degli argomenti trattati da Banksy sono più attuali che mai sull’isola. “Quelle opere parlano davvero della Sardegna di oggi – ha confidato Biolchini – dobbiamo avere la capacità di vedere nell’arte ciò che l’arte intende dirci, se trovo nel lavoro di un artista i contenuti che mi riguardano, devo farli miei”.

Secondo l’articolo bufala, Banksy avrebbe realizzato quattro opere nelle province di Cagliari e Carbonia-Iglesias, e nello specifico sul muro del poligono militare di Teulada, in provincia di Cagliari, l’artista avrebbe realizzato un murale sul decollo di un aereo militare da una portaerei. Sempre a Teulada, al di fuori della scuola materna, sarebbe stato realizzato un graffito di un elicottero militare adornato con un fiocco rosa, mentre fuori dalla fabbrica di bombe di Rwm a Domusnovas, sarebbe apparso un murale raffigurante una ragazza con in mano una bomba; infine, a Portovesme Banksy avrebbe raffigurato due Madonne che allattano i loro bambini con il veleno.

La notizia è diventata immediatamente virale, ripresa da diversi siti di informazione, ritenendola vera finché lo stesso Biolchini ha specificato come il contenuto dell’articolo fosse stato inventato di sana pianta, medianteun secondo post, sempre pubblicato sul suo blog il giorno dopo.