Un bambino di cinque anni, affetto da broncomalacia, è tornato a respirare regolarmente grazie alla tecnologia. Su di lui è stato impiantato, attraverso un intervento sperimentale nell’ambito della chirurgia pediatrica, un bronco stampato in 3D, riassorbile dal corpo umano in quanto realizzato con materiale biodegradabile. Una struttura in grado di essere eliminata gradualmente dall’organismo, e dopo aver terminato la sua funzione, capace di favorire la crescita e lo sviluppo dell’apparato respiratorio del bambino. Un intervento rivoluzionario, il primo in Europa, che apre la strada a nuove tecniche per la cura di numerose disfunzioni in ambito pneumologico.
La creazione di questo bronco 3D nasce da un progetto del Bambino Gesù, basato su degli studi condotti dall’Università del Michigan negli Stati Uniti. Ci sono voluti solo sei mesi per il team di esperti guidato dal Dottor Aurelio Secinaro e dal Dottor Luca Borro per mettere a punto il modello perfetto attraverso tecniche di imaging e bioingegneria.
L’intervento, svoltosi il 14 ottobre 2019 dal Dottor Adriano Carotti in collaborazione con i chirurghi del Laryngo Tracheal Team, è durato poco meno di 8 ore e dopo appena un mese il piccolo paziente è tornato a casa respirando senza l’aiuto di macchinari.
Una bella notizia che ripaga di tanti sforzi il team che ha lavorato su questa tecnica e per il Bambino Gesù che si dimostra ancora una volta fiore all’occhiello e leader europeo nella ricerca e innovazione scientifica.
Mario Bonito