La pandemia non è ancora un lontano ricordo. E’ tornata a fare capolino in modo prepotente mentre eravamo concentrata a capire cosa stesse succedendo in Ucraina, Nel frattempo i contagi sono risaliti e ora la curva costringe a fare i conti con quella che già viene definita una nuova ondata. Meno pericolosa secondo molti esperti, ma non per questo da sottovalutare.
Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta in Moldavia per discutere dell’arrivo nel paese dei profughi ucraini, Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa ha affermato che “dovremo convivere con Covid-19 per un certo tempo, ma questo non significa che non possiamo uscire dalla pandemia. Credo che si debba distinguere”,
Secondo Kluge “abbiamo la possibilità di uscire dalla pandemia se i Paesi fanno 4 cose: prima di tutto se proteggono i vulnerabili, gli anziani e le persone con malattie; in secondo luogo tutti i Paesi devono rafforzare i loro sistemi di sorveglianza e sequenziamento per poter velocemente intercettare varianti o anche nuovi virus”.
E ancora: “Terzo punto è che i Paesi devono avere accesso ai nuovi antivirali, perché se diamo i nuovi antivirali alle persone con sintomi prima possibile riduciamo drasticamente gravità della malattia, ricoveri e morte; infine il quarto punto è occuparsi del carico del post Covid o Long Covid, perché il 15% dei pazienti che hanno avuto la malattia hanno ancora sintomi 12 settimane più tardi”, ha concluso.