(Adnkronos) – Sul fronte Covid gli Usa temono un’ondata d’autunno spinta dalle sottovarianti di Omicron. Il monito arriva dall’amministrazione Biden, secondo cui si potrebbe arrivare ad avere 100 milioni di infezioni da Sars-CoV-2 negli States e un’ondata potenzialmente significativa di decessi il prossimo autunno-inverno. A preoccupare sono appunto le new entry della famiglia Omicron, che hanno mostrato una capacità di sfuggire all’immunità. La proiezione che porta a questi numeri è di un alto funzionario dell’amministrazione statunitense, che ne ha parlato durante un briefing.
Questa proiezione presuppone che Omicron e le sue sottovarianti continueranno a dominare nella diffusione di Covid all’interno della comunità e che non ci sarà un ceppo del virus tanto diverso a rimpiazzarle, ha affermato il funzionario, riconoscendo che il corso della pandemia potrebbe essere alterato da molti fattori. Diversi esperti hanno convenuto che un’ondata importante questo autunno e inverno è possibile, data la diminuzione dell’immunità da vaccini e infezioni, l’allentamento delle restrizioni e l’aumento di varianti in grado di sfuggire meglio alle protezioni immunitarie.
“Quello che stanno dicendo sembra ragionevole”, ha affermato Justin Lessler, epidemiologo della Gillings School of Global Public Health – University of North Carolina. Il dato sui contagi attesi si colloca “sul lato” più “pessimista delle nostre proiezioni relative allo scenario Covid” realizzate sulla base dei modelli previsionali. “E’ sempre difficile prevedere il futuro quando si tratta di Covid, ma penso che ora siamo a un punto in cui è ancora più difficile del normale”. In un contesto in cui Omicron ha già prodotto molte sottovarianti, ancora più trasmissibili del ceppo originale: se negli Usa Omicron 2 (BA.2) continua a rappresentare la maggior parte delle nuove infezioni, la sottovariante BA.2.12.1 sta rapidamente guadagnando terreno e potrebbe presto diventare il ceppo più comune. Nel frattempo si guarda anche alle altre due varianti altamente trasmissibili, BA.4 e BA.5, che hanno alimentato una recente ondata di infezioni in Sudafrica.