Dopo 24 anni, la Polizia di Stato ha risolto l’omicidio di Giuseppe Scuotto, avvenuto a Napoli l’11 maggio 2000. Due uomini, ritenuti esecutori materiali del delitto, sono stati arrestati grazie a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. L’omicidio, perpetrato in un agguato di chiara matrice camorristica, si colloca all’interno di un contesto di lotte interne tra i clan Licciardi e Contini. Le indagini, riaperte nel novembre 2022, hanno portato alla luce nuove evidenze e confermato le responsabilità legate a questo crimine.
Le indagini sul caso di Giuseppe Scuotto erano state inizialmente archiviate, ma nel novembre 2022 hanno riaperto un nuovo capitolo grazie a dichiarazioni di collaboratori di giustizia e a nuove prove investigative. Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno utilizzato tecnologie avanzate, tra cui intercettazioni telematiche, per raccogliere indizi significativi che hanno permesso di attribuire le responsabilità ai due arrestati. La combinazione di documentazione storica e nuove testimonianze ha facilitato la ricostruzione del crimine, rivelando un quadro complesso di rivalità interne tra i gruppi camorristici.
Aggiornamento ore 11
Giuseppe Scuotto, al momento del suo omicidio, era considerato un capo zona del clan Contini nel quartiere Vasto di Napoli. L’agguato in cui perse la vita avvenne mentre si trovava a bordo di un ciclomotore sul corso Novara, dove fu colpito da numerosi proiettili. Le motivazioni dietro il delitto sono riconducibili a una purga interna all’organizzazione criminale, derivante dalla gestione autonoma di affari illeciti da parte della vittima. Scuotto aveva, infatti, radunato attorno a sé giovani affiliati con ambizioni di espansione territoriale, atteggiamento considerato una minaccia dalle gerarchie del clan.
Aggiornamento ore 12
Il delitto di Scuotto si inserisce in un contesto di violenze e rivalità che caratterizzano da sempre le dinamiche tra i clan camorristici. L’omicidio è stato visto come un tentativo di prevenire la crescita di potere di Scuotto, che sembrava avesse l’intenzione di stabilire relazioni con la giustizia. Le tensioni interne tra i clan Licciardi e Contini si sono intensificate negli ultimi anni, rendendo il territorio napoletano un campo di battaglia per il controllo delle attività illecite. La risoluzione di questo caso rappresenta un passo significativo verso la giustizia per una famiglia e per una comunità che hanno atteso a lungo risposte.
Aggiornamento ore 13